Da circa una settimana, anche la città di Cortona e il suo territorio possono finalmente bere l’acqua che proviene dalla diga di Montedoglio. I tempi di arrivo della risorsa della Valtiberina sono stati decisamente anticipati da Nuove Acque e Ait per fronteggiare l’attuale carenza idrica. Al momento, è infatti in fase di realizzazione il nuovo impianto di potabilizzazione che sorgerà in località Il Vallone. Tuttavia, avendo già a disposizione le condotte che collegano la Valdichiana e la Valtiberina, si è deciso di ricorrere ad un impianto di potabilizzazione mobile per accelerare ed anticipare i benefici per i cittadini e soprattutto scongiurare i possibili rischi dovuti alla storica scarsità di precipitazioni.
In sostanza, Nuove Acque ha così replicato l’operazione messa in atto anche a Castiglion Fiorentino dallo scorso maggio, operazione che ha permesso di gestire con maggiori e migliori risultati la carenza presentata dalle fonti di approvvigionamento idrico sotterranee.
Anche a Cortona, dunque, è stato posizionato un impianto di potabilizzazione ad ultrafiltrazione, un sistema sul quale Nuove Acque ha puntato anche a Rigutino, Sansepolcro, Capolona e Castiglion Fiorentino. Si tratta di un processo di trattamento fisico dell’acqua che viene fatta passare attraverso membrane porose (composte di acetato di cellulosa), in grado di realizzare in un solo stadio di trattamento la potabilizzazione della risorsa (chiarificazione e disinfezione). Tecnicamente le membrane formano una barriera a tutte le particelle di dimensione superiore a 0,01 microns, permettendo quindi un controllo attento e puntuale.
In concreto, i benefici per i cittadini cortonesi sono praticamente doppi: da un lato infatti hanno un’integrazione della risorsa idrica dal punto di vista quantitativo per evitare situazioni di carenza e allo stesso tempo l’integrazione viene effettuata con l’acqua dell’invaso tiberino, ormai ampliamente nota in Provincia di Arezzo per la sua eccellente qualità e gradevolezza anche per il palato.
Il potabilizzatore mobile e quindi l’integrazione di risorsa, che va a servire Cortona, Camucia, Terontola e anche la zona di Montecchio-Farneta recentemente collegata all’acquedotto, rientrano nel piano di interventi che Nuove Acque ha messo in atto per fronteggiare le criticità conseguenti alla mancanza di piogge, un piano di 1 milione e 200.000 euro, che è stato condiviso con l’Autorità Idrica Toscana, Conferenza territoriale n. 4 e presentato anche alla Regione Toscana.
Costante poi l’azione di monitoraggio e di controllo della situazione degli approvvigionamenti, anche grazie alla continua collaborazione tra i soggetti interessati – Regione Toscana, Prefettura e Provincia di Arezzo, Comuni, Ait, Eaut – che partecipano al tavolo di lavoro coordinato dalla Regione