Cortona ricorda Gino Severini in occaasione del cinquantesimo anniversario dalla sua scomparsa. Sabato 8 ottobre 2016, alle ore 17 nel Salone Mediceo di Palazzo Casali si terrà una conferenza dal titolo “Gino Severini Jacques Maritain un sodalizio esemplare – dalle luci di Parigi alla Luce di San Tommaso”. Relatore sarà Piero Pacini, autore di ben sette libri su Severini e di numerosi contributi su altri testi di autori vari.
L’iniziativa, promossa dalla Fraternita Laica Domenicana di Cortona unitamente con l’Accademia Etrusca e il Circolo Culturale Gino Severini, si colloca nell’ambito delle celebrazioni per il cinquantesimo dalla morte del grande artista nativo di Cortona e sviluppa un aspetto particolare della sua parabola artistica, rivisitata alla luce del rapporto amicale con il grande filosofo neotomista.
Sarà pertanto un interessante percorso attraverso i vari momenti figurativi, fatto con dovizia di immagini e di connotazioni, che Piero Pacini saprà offrire agli spettatori, attingendo alla sua approfondita conoscenza non soltanto dell’arte ma anche della vita sia dell’artista, sia del filosofo.«Arriviamo entrambi alla sera della nostra vita…» scriveva il 21 dicembre 1965 il filosofo Jacques Maritain all’amico pittore Gino Severini. Erano le ultime battute di una intensa corrispondenza durata quarant’anni, dal 1923 al 1966. Il 27 febbraio 1966 Severini moriva, interrompendo il dialogo. Il filosofo lo avrebbe seguito nel 1973. Ora più di duecento lettere raccontano la loro amicizia profonda, tra dure vicende di vita, polemiche, spostamenti tra Francia, Svizzera, Italia, Stati Uniti, e guerraE’ di particolare valore morale e di alto significato artistico la corrispondenza che Gino Severini e Jacques Maritain si sono scambiati tra il 1923 e il 1966: approcci identitari diversificati ma espressioni autentiche di una cultura fondata su conoscenza, un “fare” continuo, e un comune apprezzamento del bello quali forme d’arte, di poetica, di approfondimento nella soggettività della “verità” s’incontrano in una partecipazione cosciente alla continuità, nell’esperienza concreta dell’esistente. Maritain parte da san Tommaso per individuare la natura del bello, Severini partecipa e condivide le posizioni di Maritain che negli anni ’30 l’allora monsignor Montini contribuì a far conoscere in Italia.
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