Fra i timori dei commercianti, non solo l’aumento delle imposte locali e il taglio dei servizi a imprese e cittadini, ma anche l’impoverimento culturale, sociale e di immagine della città
“Seguiamo con apprensione le vicende del Comune di Castiglion Fiorentino, preoccupati per il futuro della città e delle nostre imprese. In questo momento l’ultima cosa che ci interessa è schierarci da una parte o dall’altra o, tantomeno, fare sciacallaggio politico. Ci interessa piuttosto continuare a lavorare a testa bassa, come abbiamo sempre fatto, perché Castiglioni affronti questo periodo uscendone al più presto.
Certo, le previsioni di un aumento delle imposte locali, in un momento di crisi generalizzata e di contrazione dei consumi, ci spaventano non poco. E la nostra solidarietà va a quanti a causa di questo dissesto perderanno soldi, servizi e lavoro.
Ma a spaventarci, oltre all’impoverimento economico, è l’impoverimento culturale, sociale e di immagine che rischia la città. Senza eventi di richiamo, senza attività turistiche, senza centri di aggregazione è in forse la coesione della nostra comunità. Speriamo di reperire risorse alternative per non far morire la vitalità castiglionese”
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