Prosegue il tour della Confcommercio nelle vallate della provincia di Arezzo, per confrontarsi con gli imprenditori e conoscere meglio le situazioni specifiche di ogni realtà locale. Dopo gli incontri dei giorni scorsi a Montevarchi e Sansepolcro con gli imprenditori di Valdarno e Valtiberina, ieri (lunedì 9 febbraio) la presidente provinciale dell’associazione di categoria Anna Lapini e il direttore Franco Marinoni sono stati a Cortona per incontrare gli operatori della Valdichiana.
Ne erano presenti una folta rappresentanza non solo cortonese, ma anche delle delegazioni di Castiglion Fiorentino, Foiano della Chiana, Lucignano e Monte San Savino. Con loro anche il Sindaco di Cortona Francesca Basanieri, venuta a portare il saluto ufficiale della città agli esponenti del terziario, il vicedirettore della Confcommercio Catiuscia Fei e la responsabile dell’area marketing Gabriella Iannotta.
“Abbiamo fatto parlare gli imprenditori delle minacce e delle opportunità che ogni giorno si trovano a vivere”, dice il responsabile della delegazione Confcommercio di Camucia-Cortona della Confcommercio Carlo Salvicchi, presente alla riunione insieme al presidente Luca Donzelli, “ne è emerso un quadro variegato e complesso. Da una parte ci sono le tante occasioni di crescita fornite in prospettiva dal turismo e dai servizi innovativi, dall’altra ci sono i problemi quotidiani che affaticano e scoraggiano un po’ gli operatori. Per questo la nostra associazione di categoria è un importante punto di riferimento a cui rivolgersi: solo facendoli emergere si possono risolvere”.
“A rallentare la crescita delle imprese in Valdichiana non ci sono soltanto il calo dei consumi o l’aumento dell’imposizione fiscale”, spiega Salvicchi, “a livello locale le minacce più sentite sono, per esempio, la concorrenza sleale che quotidianamente subiscono a causa del dilagare di abusivismo e illegalità diffusa”.
“Soprattutto nel turismo e nei pubblici esercizi”, prosegue il responsabile della Confcommercio, “questi fenomeni stanno raggiungendo dimensioni allarmanti, in periodi ancora di crisi come questo, dove già i clienti si conquistano a fatica per tanti altri motivi. Fra i problemi più segnalati ci sono il proliferare di strutture ricettive abusive, falsi ristoranti, falsi catering e falsi locali da ballo dove in barba ad ogni regola si fanno attività per puro lucro, a volte mascherandole sotto la forma di circoli ricreativi o culturali”.
“Ci sono, insomma, zone d’ombra che sfuggono ad ogni controllo, dove il confine fra dilettantismo e illegalità bella e buona è davvero labile. E la legislazione non aiuta affatto, visto che fatica a stare dietro alla realtà, per esempio alle novità portate da internet nel commercio elettronico o nella prenotazione della ricettività. È una situazione davvero frustrante per gli imprenditori che scelgono di lavorare alla luce del sole, ma anche intollerabile per chiunque tenga alla legalità, anche in tema di economia e lavoro. Perché un’impresa abusiva è un’impresa che non mette in regola i lavoratori ed elude il fisco”.
“Le amministrazioni pubbliche locali non possono esimersi dall’affrontare la questione. Per questo continuiamo a rivolgere loro l’appello affinché rafforzino l’attività di controllo e presidio sul territorio di competenza, punendo chi non è in regola. Sarebbe un segnale di attenzione e di rispetto verso le tante imprese che garantiscono ricchezza e occupazione nelle rispettive comunità”, conclude Salvicchi, “non possiamo permettere che gli operatori seri si scoraggino di fronte a questi ostacoli. Hanno già il loro bel da fare con la gestione quotidiana della crisi…”.
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