{rokbox title=| :: |}images/rifiuti2.jpg{/rokbox}Pubblichiamo di seguito l’intervento completo del Comitato Tutela Cortona ascoltato ieri sera durante l’incontro sul tema “Verso Rifiuti zero” svolstosi a Camucia. All’incontro ha partecipato Alessio Ciacci, assessore all’ambiente del comune di Capannori (Lucca), comune noto per le notevoli performances raggiunte in questi anni nel campo della gestione dei rifiuti e della raccolta differenziata.
Parlare dopo aver ascoltato l’esperienza di Capannori, fortemente voluta da questo giovanissimo Assessore, non è assolutamente facile.
Non è facile per la situazione di Cortona, tragicamente in ritardo, non è facile perché ci si rende conto di quello che avremmo potuto fare e non abbiamo fatto, non è facile perché prendiamo coscienza del tempo che abbiamo perso.
Una cosa però risulta assolutamente chiara e lampante. SI PUO’ FARE!!
Ora diventerà molto difficile per i nostri Amministratori cercare alibi per rimandare ulteriormente qualcosa che poteva già essere fatto. Un Comune, con caratteristiche molto simili al nostro, lo sta facendo con i risultati che tutti abbiamo ascoltato.
BASTA LA VOLONTA’ POLITICA DI VOLERLO FARE!!
“Si può fare!” cari Concittadini e noi come Comitato Tutela di Cortona siamo qui per prendere spunto dall’esperienza di Alessio Ciacci ed il suo Comune Virtuoso per proporre un progetto che possa aiutare i nostri Amministratori a recuperare il tempo perso.
Credo che le parole chiave del progetto di Alessio siano CONDIVISIONE E PARTECIPAZIONE.
Tutto è stato concertato ascoltando le esigenze dei cittadini e comunicando con loro, cercando di far capire la necessità di certe scelte e magari prendendo decisioni impopolari verso qualcuno. Ma sempre nell’interesse della salute e con lo scopo di migliorare la qualità della vita dei propri concittadini.
Quindi senza starci a pensare su più di tanto, io prenderei il progetto “Ciacci/Capannori” e lo importerei a Cortona. Magari con alcuni adeguamenti.
Un passaggio che credo sia necessario per il nostro Comune è quello di passare dalla TARSU alla TIA (Tariffa di Igiene Ambientale), questo nuovo sistema di calcolo introduce dei parametri aggiuntivi oltre alla superficie (come fa ora la TARSU) ad esempio il numero degli occupanti dell’immobile e la quantità effettiva del rifiuto prodotto rendendo più democratico anche il calcolo dell’importo. La TIA è composta da due parti, una fissa ed una variabile. La parte fissa non si tocca ed è quella relativa ai costi di gestione della raccolta, la parte variabile invece ci permette di intervenire con sconti o aumenti a secondo del comportamento più o meno virtuoso dell’utente. In questo modo si premierebbe chi differenzia di più stimolando i comportamenti virtuosi e penalizzando economicamente i più pigri. Credo che questo modo “premio/penale” sia di facile comprensione e di forte stimolo.
Quello che potrebbe rendere ancora più efficace questo progetto importato in una realtà come la nostra, potrebbe essere l’aggiunta di un impianto di differenziata “a valle” ed un impianto di compost di qualità o perlomeno un progetto che veda il recupero dell’organico.
L’impianto di raccolta differenziata a valle recupererebbe dalla raccolta dell’indifferenziato ancora una parte di riciclabile e fungerebbe da centro di smistamento della qualità del differenziato raccolto dando ancora maggior valore ai materiali di recupero.
Per l’organico, che “pesa” molto sul nostro sacchetto della spazzatura, un 27% pari a 3.500 tonnellate l’anno, un impianto per la produzione di compost di qualità sarebbe una bella soluzione, non tanto dal punto di vista del rendimento in termini economici, visto che il compost viene pagato all’impianto sui 3 euro a tonnellata, ma quanto in termini di posti di lavoro e di risparmio sullo smaltimento e sull’inquinamento. 3.500 tonnellate l’anno di organico se termo valorizzate costerebbero al Comune circa 740.000,00 Euro con una produzione di emissioni che voglio tralasciare.
Ora gli impianti di compostaggio non sono ben visti dall’opinione pubblica ed in effetti, se non ben localizzati qualche problema lo possono creare ma per risolvere e non perdere questa risorsa. potremmo fare degli accordi con le aziende florovivaistiche e di produzione di concimi alle quali verranno garantite in media 10 t/gg di organico e che magari potrebbero essere aiutate a livello Comunale, Provinciale o Regionale, all’acquisto di biocelle che permettono una maturazione molto veloce del compost.
Nell’ottica di valutare un piano energetico di vallata credo che potrebbe essere veramente interessante porre la questione rifiuti come una questione centrale e pensare anche in ottica di vallata a questi due impianti.
Ed ora organizziamoci…
Trasformare il conferimento e la raccolta tal quale, vale a dire in maniera NON DIFFERENZIATA, in una raccolta differenziata non comporta grossi aggravi economici alle società che gestiscono la raccolta perché si passa da grandi mezzi e grandi contenitori a piccoli mezzi e maggiore manodopera ora però nasce un altro problema…
….Non si può fare una convenzione per la raccolta spinta porta a porta o sperare nella gestione di Isole Ecologiche da parte o insieme ad un’azienda che ha o gestisce un inceneritore. Queste aziende non avranno MAI un’utilità a fare differenziato, non andranno mai contro i propri interessi. Ma scusate, io azienda ho un inceneritore che guadagna con:
– I Cip6 (il 7% della bolletta dell’energia elettrica);
– I certificati verdi;
– I contributi del Conai;
– La produzione di energia elettrica;
– I soldi dei Comuni che conferiscono…..
Perché dovrei rinunciare ai miei guadagni?
Considerate che un impianto che brucia 200.000 tonnellate l’anno di rifiuti ed ha un costo iniziale di 15.000.000 di euro, si ripaga in 8 anni. Voi affamereste questa gallina dalle uova d’oro?
Qui entriamo però in un discorso strano…..in Europa gli inceneritori devono pagare una tassa dai 4 ai 71 Euro a tonnellata di rifiuti bruciati, in Italia gli diamo gli incentivi in maniera bipartisan….Bersani e Mattioli pari sono (nel 1999 Bersani fa la Legge, dal 2001 al 2006 Matteoli prevede 103 nuovi inceneritori e li giustifica con la 152/2006…un capolavoro).
Ora chiediamo ai nostri amministratori di fare scelte coraggiose, di uscire da una logica di clientelismo e lobbistica per imboccare una strada virtuosa come fatto da Ciacci a Capannori e dai sindaci di molti Comuni virtuosi in Italia. Basta ingrassare i soliti noti a discapito della salute dei cittadini, abbiate il coraggio di liberarvi e fare le scelte PER la vostra base, non contro. E’ la base che vi giudicherà ed ora non avete più alibi, SI PUO’ FARE!! E noi ci aspettiamo che lo facciate e siamo anche qui per portare il nostro contributo. Come?
Il Comitato Tutela di Cortona essendo trasversale e apartitico è disponibile ad una seria discussione con gli amministratori sulla creazione di una società cooperativa o consortile (magari anche tra i Comuni di Vallata) che si faccia carico della gestione di questo nuovo passaggio ad un futuro più pulito.
Il progetto che abbiamo in mente per il nostro Comune prevede anche la realizzazione di 4 nuove Isole Ecologiche.
Perché le Isole Ecologiche o Ecocentri? Con la scomparsa dei cassonetti, e scusate se è poco togliere dalle strade quelle schifezze dei cassonetti…., derivata da un porta a porta, sorge il problema dello smaltimento dei rifiuti che la “maledetta/benedetta” 152/2006 definisce (o meglio, non definisce….) come assimilabili. Cosa sono? Sono tutta una serie di materiali, generalmente utilizzati dalla piccola e media attività produttiva, per le quali le aziende pagano gli oneri di smaltimento ma che non hanno un luogo di smaltimento dedicato e vengono smaltiti con il tal quale dei RSU.
Ora pensiamo, in funzione di un impianto di smaltimento a valle, che danno mi provoca una mezza bottiglia di diluente di un falegname nell’ottica di un compost o di una carta riciclata! Mi vanifica tutto il serio lavoro della differenziata. Allora Isole ecologiche (o Ecocentri) con spazi per tutti quei prodotti che vengono definiti assimilabili ma che potrebbero rientrare tranquillamente nei pericolosi o negli speciali, isole ecologiche per gli ingombranti, per le grosse quantità di sfalci, per gli oli esausti, sia di cucina che di officina (chi si cambia l’olio dell’auto a casa o dello scooter….), per i medicinali e per tutti quei rifiuti che non rientrano nelle categorie della differenziata o nel tal quale.
E per tutti quelle “case sparse” che potrebbe essere troppo oneroso includere nel porta a porta. Noi abbiamo pensato che con la realizzazione di 4 isole ecologiche nuove e la razionalizzazione dell’attuale, il territorio dovrebbe essere servito a sufficienza. Ma come già detto rimandiamo tutto il progetto nel dettaglio ad una discussione specifica sull’argomento.
Quindi, riassunto del progetto a Cortona:
Raccolta differenziata porta a porta nelle principali frazioni, Isole Ecologiche o Ecocentri, Raccolta differenziata a valle (meccanica o manuale, da valutare) e impianto di compostaggio o progetto che ne valorizzi la risorsa. Tutto questo per raggiungere QUALITA’, EFFICACIA e CONTENIMENTO DEI COSTI, caratteristiche che tutti ci aspettiamo da un servizio pubblico e che in questo caso possiamo realizzare.
Ora due conti, fatti alla buona ma assolutamente rispecchianti la realtà dei fatti.
Non riuscendo a reperire un documento ufficiale riguardante i rifiuti e non riuscendo ad avere un bilancio Comunale, abbiamo preso i dati a livello Nazionale e Regionale e li abbiamo applicati alla nostra realtà.
Abbiamo (dati CNR – UNI) una media regionale di produzione di RSU di 1,51 kg/gg che moltiplicati per 365, ci danno una produzione pro capite di circa 550 kg/a, che moltiplicata per 23.000 abitanti ci da una produzione annua comunale di 12.650 tonnellate di RSU.
Ora, dal bilancio previsionale 2010 del Comune di Cortona, troviamo una spesa per la nettezza urbana di 2.740.580,00 Euro, quindi deduciamo una spesa di 216,19 Euro a tonnellata.
Sempre con i nostri dati CNR UNI abbiamo diviso il nostro sacchettone dell’immondizia comunale in categorie merceologiche per vedere le percentuali di recuperabile ed abbiamo visto che abbiamo:
· Vetro 824 t/a per un valore di 24.500,00 Euro
· Metalli 380 t/a per un valore di 66.800,00 Euro
· Plastica 1.647 t/a per un valore di 387.300,00 Euro
· Carta 3.170 t/a per un valore di 174.300,00 Euro
· Legno 888 t/a per un valore di 9.500,00 Euro
· Organico 3.420 t/a per un valore di 20.000,00 Euro
Il valore di questa parte di riciclato è di 680.000,00 circa.
Ora il totale di tonnellate che andrebbero al termovalorizzatore dopo questa separazione sarebbero “solo” (si fa per dire) 2.350 per un costo di 507.000,00 Euro. Avremmo quindi il costo dell’”inevitabile” all’inceneritore interamente coperto dal valore del riciclato, anzi, avremo un gap positivo di circa 170.000,00 Euro.
Ora come visto il ricavo TARSU, sempre da bilancio previsionale 2010 del Comune di Cortona, è di 2.650.000,00.
A questo punto abbiamo 170.000 Euro di avanzo tra riciclato e incenerito, e 2.650.000 di entrate da Tarsu….pensate che con 2.820.000 non si possa abbattere le bollette di 945.000 Euro, assumere, che ne so, 25 nuovi addetti a 35.000 Euro l’anno per una spesa di 875.000 Euro e fare, con il restante milione le opere e comperare i mezzi adeguati?
E’ chiaro che tutto questo è a livello progettuale e sarà un obiettivo da raggiungere con il tempo e magari non immediatamente, ma comunque in tempi brevi, ma resta il fatto che i numeri sono questi e, credetemi, sono presi per difetto.
Ora manca solo la volontà di mettersi a sedere e decidere
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