Nella memoria comune, il 2003 viene associato ad uno dei peggiori anni dal punto di vista dell’approvvigionamento idrico. Ma, dati alla mano, purtroppo il 2011 si è chiuso superando ogni record. L’estate ha visto una forte riduzione delle piogge, con temperature e quindi consumi sopra la media. La fine dell’anno non ha migliorato la situazione generale.
L’analisi delle precipitazioni mostra dei dati che si commentano da soli (fonte Servizio Idrologico della Regione Toscana): agosto 2011 ha fatto registrare il record degli ultimi dieci anni per l’assenza di precipitazioni. La media mensile per Arezzo è di appena 5,5 mm e per Siena 4,1, mentre nel 2010 lo stesso dato era a 46,2 e 43,0. La media 2001-2010 sempre del mese di agosto è rispettivamente di 57,9 e 48,7.
Le cose sono peggiorate con i mesi autunnali: a ottobre ad Arezzo le piogge sono arrivate a 57,9 mm, circa la metà della media per lo stesso mese negli ultimi dieci anni (105,9), a Siena 55.7 mm contro 86.3.
A novembre ad Arezzo sono caduti 17,7 mm di pioggia, invece che i 248,4 dell’anno prima, a Siena 25,6 invece che 224,6. Tutto ciò ha ovviamente ripercussioni dirette sull’approvvigionamento idrico: analizzando gli acquedotti alimentati da sorgenti superficiali, le maggiori criticità si verificano in Valtiberina e in Casentino. Per i sistemi alimentati in prevalenza da falde sotterranee, occhi puntati su Castiglion Fiorentino, Castiglion Fibocchi, Laterina e Bucine.
Critica la situazione degli invasi: in questo momento, non si sta attingendo dalla Cerventosa a servizio di Cortona, sopperendo con pozzi. Mentre per l’Astrone, a servizio di Chianciano Terme, si sta integrando la risorsa prelevando da laghi privati.
Per la diga di Montedoglio, come già precisato dall’ente gestore, la situazione attuale consente quattro mesi di approvvigionamento. Nuove Acque ha segnalato la questione già dai mesi scorsi, quando sono stati attivati tavoli istituzionali per disciplinare i rilasci e gli utilizzi della risorsa, decisioni che non rientrano nelle competenze del gestore del servizio idrico. Da parte sua, Nuove Acque – proprio per salvaguardare il volume dell’invaso – ha proposto di attivare una presa sull’Arno per l’approvvigionamento di Arezzo città, delle frazioni a sud e di Civitella in Valdichiana. Il tutto di concerto con le istituzioni (Autorità di Bacino dell’Arno, Regione Toscana e Provincia di Arezzo) e con gli enti preposti alla salvaguardia ambientale (Arpat). Presumibilmente fino al mese di marzo, quindi, anziché prelevare 325 l/sec. come avvenuto sinora, Nuove Acque attingerà da Montedoglio 25 l/sec. a servizio di Monterchi e Sansepolcro, sopperendo quindi ai mancanti 300 l/sec. dall’Arno.
Così facendo, in due mesi si stima un risparmio sulla diga tiberina di 1,5 milioni di m/c di acqua, vale a dire una bella boccata d’ossigeno.
Ma non è questa l’unica azione preventiva messa in atto da Nuove Acque, che nel contempo ha anchepotenziato la ricerca delle perdite, un impegno costante che nel triennio 2009-2011 ha già permesso di risparmiare 1 milione di metri cubi di acqua, pari praticamente al consumo di un anno di Castiglion Fiorentino e Foiano messi insieme. In questo momento, si interviene soprattutto nei sistemi più critici, tra questi Laterina, Castiglion Fiorentino, Cortona, Castiglion Fibocchi, Bibbiena, Poppi, Sansepolcro, Foiano e Monte San Savino.
Oltre a ciò, sono stati preventivati mirati investimenti extra per la prossima primavera, quali due impianti mobili di ultrafiltrazione a Castiglion Fiorentino e Cortona, che permetteranno di usufruire della risorsa di Montedoglio, un’ulteriore presa sull’Arno a Laterina e collegamenti tra acquedotti per prevedere trasferimenti in casi di necessità (ad esempio tra Foiano e Marciano).
“Ad oggi il servizio è assicurato e garantito, ma data la mancanza di pioggia, la gestione è la stessa dell’estate e non si prevedono significativi scostamenti dell’attuale tendenza meteorologica – spiegano i vertici operativi di Nuove Acque – ma anche se iniziasse davvero a piovere, i pozzi non riuscirebbero comunque a tornare alla normalità”.
Da qui, l’appello rivolto a tutti per un uso consapevole dell’acqua. “I nostri comportamenti incidono significativamente sul livello di approvvigionamento, ma non si tratta di semplice prevenzione, bensì di effetti immediati che possono causare serie conseguenze, specialmente quando si ha a che fare con l’innaffiamento dei giardini”.
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