Come si costruiscono e si sviluppano i percorsi di apprendimento che “fanno” la vita della scuola di tutti i giorni tra vincoli, incongruenze, slanci e speranze? Come si alimentano e si fanno crescere? Chi sono gli artefici di questi percorsi, come lavorano, quali sono i loro pensieri e le loro emozioni, i loro stupori? Interrogativi di grande attualità che fanno parte della curiosità e degli interessi dei molti che, come genitori, come professionisti o come ricercatori, sono coinvolti in qualche modo nell’educazione nei diversi paesi europei, come in altri paesi del mondo.
Domande difficili, dietro la loro apparente linearità, che trovano disparate risposte: da quelle più tecniche e complesse a quelle più immediate, ispirate a un buon senso spesso influenzato da pregiudizi magari inconsapevoli.
Il film “Aspettando il maestro”, per la regia di Rachid Benhadj in anteprima al Teatro Verdi di Monte San Savino il 18 novembre, alle ore 20.30, vuole raccogliere alcune delle sfide che queste domande propongono e cimentarsi con qualche possibile risposta, guardando dentro la concretezza di alcuni brani di vita educativa vissuta. Il film frutto della collaborazione degli Istituti Comprensivi di Monte San Savino, Civitella in Val di Chiana, Foiano della Chiana e Castiglion Fiorentino, unitamente ai patrocini dei rispettivi comuni, è ambientato nella città di Monte San Savino dove alcuni studenti che suonano nella band dell’Istituto Comprensivo sono in attesa: verrà un famoso direttore d’orchestra a dirigere il prossimo concerto, bisognerà impegnarsi molto nelle prove con il professore di musica. Il regista italo-algerino Rachid Benhadj chiede ad alunni, insegnanti e genitori di recitare se stessi e le proprie avventure, per raccontare in un docu-film questa semplice storia vera attraverso l’esperienza di cinque ragazzi molto diversi che letteralmente e metaforicamente ‘aspettano il maestro’…e intanto suonano e segnano di suonare sempre meglio e i loro strumenti musicali diventano strumenti di pensiero e di vita.