Nel tradizionale incontro di fine anno fra i giornalisti di quotidiani, televisioni locali, siti internet e la dirigenza della Asl, è stato fatto il punto sul lavoro svolto nel 2011, sui progetti per il 2012, sulle cose di cui andare fieri e su quelle per le quali serve ancora un grande impegno.
La crisi economica si fa sentire.
“Il nostro bilancio di 633 milioni . ha detto Desideri – chiude i conti 2011 in sostanziale equilibrio. Per la prima volta sono diminuiti grazie ad una serie di attenzioni e ottimali gestioni, i costi di produzione dello 0,8% senza diminuire alcun servizio.
Due milioni e mezzo la Asl li ha risparmiati grazie ad una minore “fuga” di aretini verso strutture sanitarie di altre regioni. Un segnale importante, perché oltre al risparmio, significa che l’offerta sanitaria aretina è valida e frena quanti prima cercavano risposte in strutture lontane. Ma il 2012, sul fronte economico sarà duro. La Asl per effetto dei tagli operati dal Governo alle Regioni, avrà 16 milioni di euro in meno, a fronte di una inflazione nelle spese sanitarie prevista in oltre il 4%.”
Una prospettiva davvero dura, per rispondere alla quale l’azienda risponderà senza agire direttamente sulle offerte di assistenza sanitaria, ma sulle spese di servizio (razionalizzazione nei trasporti, nella spesa farmaceutica, con un grandissimo risparmio grazie alla distribuzione diretta, sul calore e su ogni spesa che non incida direttamente sui servizi).
Gli investimenti fatti
Sono stati ricordati i grandi investimenti del 2011: 22 milioni in tutto, per realizzare il pronto soccorso del San Donato (che sarà inaugurato il 20 gennaio), la dialisi a Sansepolcro, le nuove piste per elicotteri, la nuova sala angiografica, il completamento delle radioterapie ad Arezzo e in Valdarno, il nuovo polo formativo al Pionta, la casa della salute a Rassina, il Sert a Bibbiena e tanti altri interventi nei cinque ospedali e nelle sedi territoriali.
“Per mantenere i servizi e ridurre le spese accessorie sarà necessaria la collaborazione di tutti e in questo – ha ridordato Desideri – stiamo trovando grande collaborazione nelle conferenze dei sindaci, nei sindacati, nel volontariato, nel nostro personale”.
Fra le tante cifre fornite in evidenza la riduzione di accessi ai pronti soccorso: nel 2011 sono stati 143.500 contro i 148.000 del 2010. Una inversione di tendenza forte se si considera che negli anni precedenti l’aumento era dell’8-10% all’anno. “Frutto di una attenzione maggiore nel territorio – ha sottolineato Desideri – e di un accesso che inizia ad essere più appropriato. Ma certo questo non basta”.
Prio il territorio rappresenta una delle grandi scommesse del 2012. La realizzazione di altre Case della salute dopo Castiglion Fiorentino e Rassina (nei prossimi dodici mesi saranno operative le nuove Case della salute di Subbiano, Poppi, Foiano, Civitella della Chiana, Pieve Santo Stefano e Bucine), l’avvio della sperimentazione delle prenotazioni dirette di associazioni di medici (Civitella, Arezzo e Valdarno) che dovrebbe avviare alla soluzione del vecchio e annoso problema delle liste di attesa con le quattro diverse categorie di accesso (Urgente, Breve, Programmato e Differito direttamente indicato dal medico prescrittore), la domiciliarizzazione di malati gravi con la telemedicina (400 pazienti che saranno seguiti a distanza dai medici di famiglia e dagli specialisti a richiesta, con l’ausilio dei distretti), attenzione alle possibili analisi inutili (75.000 nel 2011 fra risonanze magnetiche e Tac, con un primato non positivo in Toscana).
Nel 2012 sarà realizzato il nuovo pronto soccorso della Gruccia, l’Hospice ad Arezzo, si inizierà la “trasformazione” del San Donato in “ospedale per intensità di cure”.
Robotica, sul podio nazionale
Il Direttore Generale ha ricordato anche il grande lavoro della robotica (Arezzo adesso è il secondo centro in Italia per numero di interventi, quasi 450 dalla chirurgia generale all’otorino, dalla urologia alla ginecologia), il buon rapporto con la sanità privata che anche ad Arezzo cresce, ma che ha accettato di pianificare strategie e di adeguare i servizi offerti in convenzione a prezzi concordati, al lavoro compiuto dall’area della prevenzione nel settore degli infortuni sul lavoro e della vigilanza sui siti inquinanti, dalle nuove sfide del sert sulle dipendenze, a quelle del sociale per aumentare la domiciliazione rispetto alla residenzialità.
I progetti speciali
Infine alcuni grandi progetti. Sono 21 quelli in elenco, approvati alcuni anche con finanziamento di grande valore.
Sul fronte del risparmio e del rispetto ambientale, un grande progetto per la generazione di energia al San Donato che porterà ad un risparmio di un milione e trecentomila euro all’anno. Per la della diagnostica un progetto che mira a diminuire al minimo il rischio di irradiazioni ionizzanti (una tac addome vale come 500 raggi al torace, con grandi rischi soprattutto per i giovani), un progetto per una migliore presa in carico sotto il profilo sanitario di quel 12% di popolazione che sono gli immigrati da accompagnare nei percorsi assistenziali, e due azioni combinate legate alla comunicazione: una campagna battente e puntuale sulla cultura dei buoni stili di vita, ed una azione per il benessere organizzativo del personale, elemento spesso sottovalutato, ma fondamentale per garantire un apporto pieno, convinto e funzionale dei lavoratori alla azione di mission dell’Azienda stessa.