Il Rally di Sanremo, la leggendaria gara automobilistica che negli anni ’80 regalò spettacolo ed emozioni anche sugli sterrati della provincia di Siena, non ha lasciato solo un’indelebile impronta nella memoria degli appassionati ma ha generato anche un “figlioccio”. In una foto ormai un po’ sbiadita, scattata presso un distributore di carburante di Montepulciano, appare infatti un ragazzino che, approfittando della sosta, si fece ritrarre a bordo di una delle vetture impegnate nella competizione.
Quel giovane appassionato, di nome Andrea Scarpelli, oggi ha 39 anni, fa il navigatore nei rally e, dopo alcune stagioni di apprendistato, ha conquistato, nel 2014, il podio nella International Rally Cup (IRC), il campionato nazionale su asfalto di questa specialità che conta il maggior numero di iscritti.
In coppia con il pilota fiorentino Leonardo Santoni (e nell’abitacolo di una Renault Clio derivata di serie da 195 cavalli, iscritta dalla scuderia New Team Sport di Pisa), Scarpelli ha dominato due delle cinque prove del campionato, i rally del Casentino e delle Valli Cuneesi, e, anche grazie al secondo -posto conquistato a Parma, ha addirittura sfiorato il titolo italiano nella categoria N3.
Un risultato di grande valore sportivo che premia l’impegno ed il sacrificio di chi, come la coppia toscana, gareggia nei rally per pura passione, grazie al sostegno di sponsor (che sono anche tifosi e amici) del territorio come Microgomma Energia e il ristorante La Pentolaccia.
La premiazione ufficiale del campionato avverrà sabato 24 gennaio in una cornice di grande prestigio, il Motor Circus di Veronafiere; nella stessa occasione sarà presentata anche l’edizione 2015 del campionato alla quale il poliziano Scarpelli, portacolori della scuderia senese PM Sport di Marco Sergio, sarà ancora presente, sempre in coppia con l’inseparabile collega ed amico Santoni.
“La New Team Sport, che già ci ha dato fiducia nel 2014, affidandoci una macchina nuova – spiega Scarpelli – punta al titolo della N3 e vuole arrivarci con noi. Sarà una stagione ancora più impegnativa, in cui sarà fondamentale mantenere la concentrazione. Ma l’obiettivo ambizioso ci regala grandi stimoli, non vediamo l’ora di iniziare”.
Come si comincia a correre nei rally?
“Da semplice appassionato, come ero da bambino, sono diventato spettatore poi ho debuttato nella Regolarità Sport grazie ad un commilitone, Federico Gradassi, di Arezzo (ora mio grande amico e fornitore degli adesivi che uso sulla mia Renault), che mi convinse che avrei potuto correre con lui e mi insegnò tutto sulla figura del navigatore. Poi, dal 2007, sono passato ai rally. Ho disputato alcuni campionati, ottenendo vittorie di classe, e nel 2009 mi sono misurato per la prima volta con l’IRC, nella categoria R3, già in coppia con Santoni. Con una Clio da ben 260 cavalli della Scuderia Pegaso arrivammo quarti nella nostra categoria. Soprattutto ho maturato esperienza, una delle doti principali per un rallysta”.
Come si imposta una stagione da non-professionista?
“Bisogna fare i conti con due fattori, il budget e il tempo a disposizione. Per quanto riguarda la gestione dei costi, un’annata nell’IRC, gareggiando anche per il campionato monomarca Renault, richiede per iscrizioni, trasferte e pneumatici circa 20/25.000 Euro. Il trofeo è un monogomma Pirelli, un treno di pneumatici costa circa 1.200 Euro e per una gara, stando attendi, ce ne vogliono tre: i conti, quindi, si fanno presto. In compenso la classifica prevede premi in denaro sia dagli organizzatori sia da Renault Sport per le singole tappe e per la graduatoria generale che consentono di recuperare un po’ del budget. Per quanto riguarda il tempo necessario, si attinge alle ferie, cercando soprattutto di ottimizzare le assenze per le trasferte più lontane, quando bisogna essere sul posto in anticipo per effettuare le ricognizioni dei percorsi. C’è poi altro tempo da dedicare alla preparazione fisica: gare da 450 km, con 130 di prove speciali, in abitacoli che d’estate arrivano a 60° possono essere davvero massacranti!”.