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A proposito di cittadinanza italiana

 Vogliamo unirci alla felicità di una nostra concittadina di Sinalunga che giovedi scorso ha ottenuto finalmente, dopo dieci anni di difficile iter burocratico, la cittadinanza italiana. Quella della cittadinanza è una questione su cui ultimamente si sente molto dibattere e la tentazione dell’ideologia, della risposta faziosa e scontata, è sempre in agguato, così come la tentazione dell’ipocrisia, o del buonismo, o del razzismo. A noi interessa ribadire un concetto, che l’Italia sia di chi la ama.

Pensiamo che la patria non sia un dato che si acquisisce per mera discendenza, qualcosa che ci troviamo a ereditare e archiviamo, ma piuttosto una scelta che rinnoviamo ogni giorno, una scelta libera e appassionata.  E sappiamo che quella della nostra concittadina lo è stata. Lo sappiamo per conoscenza diretta e perché abbiamo condiviso con lei un pezzo della nostra strada, che ci auguriamo continui e sia ricco di importanti sviluppi. Stigmatizziamo invece il comportamento della nostra amministrazione comunale che purtroppo non ha fatto vivere pienamente questa importante scelta alla nostra concittadina, privandola di una cerimonia ufficiale che avrebbe consentito, se possibile, una ancor più piena consapevolezza e un maggior senso di patriottismo. Anche alla luce di una recentissima “Festa delle Culture”, che ha avuto luogo proprio a Sinalunga, ci chiediamo infine se la parola Patria sia usata, da parte di chi amministra il nostro Comune, solo quando ci sia da ottenere un tornaconto in termini di consenso elettorale, lasciando poi la realtà delle varie situazioni al pressappochismo più completo.

Gianni Massai

Promotore provinciale Fratelli d’Italia

 

Michele Lupetti

Colui che nel lontano 2006 ideò tutto questo. Fondatore e proprietario di ValdichianaOggi, dopo gli inizi col blog "Il Pollo della Valdichiana". Oltre a dispensare opinioni sulle cose locali è Beatlesiano da sempre (corrente-Paul Mc Cartney), coltiva strane passioni cinematografiche e musicali mescolando Hitchcock con La Corazzata Potemkin, Nadav Guedj con i Kraftwerk. I suoi veri eroi, però, sono Franco Gasparri, Tomas Milian, Maurizio Merli, Umberto Lenzi... volti di un'epoca in cui sarebbe stato decisamente più di moda: gli anni '70

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Michele Lupetti

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