Dal 2 al 19 aprile 2015 la prestigiosa sede di Palazzo Casali, in piazza Signorelli a Cortona (Ar), ospita “Les Objects & The Letter-Room”, mostra personale di Sara Lovari in collaborazione con Alice Comunelli, Francesco Mutti e Luigi Torreggiani. L’esposizione, a ingresso libero e gratuito, sarà visitabile tutti i giorni, dalle ore 10 alle 19. Giovedì 2 aprile, alle ore 18, il vernissage in collaborazione con Caffè La Saletta di Cortona e Ristorante Le Rotte Ghiotte di Arezzo. L’inaugurazione sarà impreziosita dalla performance teatrale “Cambiamenti del vento” di Ersilia Monacchini, su testo di Sara Lovari. Nel corso della serata interverrà anche Stefano Poccetti Duranti, direttore del Corriere dello Spettacolo.
Domenica 12 aprile un secondo evento collaterale con il workshop dell’artista in collaborazione con AION Cultura e rivolto ai bambini delle scuole elementari. Finissage a sorpresa, domenica 19 aprile alle ore 17,30. L’evento espositivo è patrocinato da Comune di Cortona e MAEC – Museo dell’Accademia Etrusca e della Città di Cortona.
Main sponsor Magini S.r.l., con ringraziamento speciale a Castellani – Antiquari dal 1919 per gli allestimenti e a Roberto Bensi per la logistica.
LA MOSTRA
La personale cortonese è il primo evento espositivo di Sara Lovari dopo la recente vittoria nella sezione “nuove proposte” al “Premio Adrenalina 2014”, principale rassegna di Roma dedicata alle nuove tendenze artistiche.
“Les Objects – The Letter-Room” è un progetto innovativo e interattivo che ha richiesto una preparazione lunga 18 mesi. Una quindicina di opere dove i confini tra installazione, scultura, pittura, poesia visiva, suoni e fotografia sono sottilissimi.
La mostra è suddivisa in due parti. “Les Objects” nelle prime tre sale del MAEC, dove protagonisti sono gli oggetti di vita quotidiana, simboli di memoria collettiva tanto cari all’artista. “The Letter-Room” nella quarta sala, che invece ospiterà installazioni realizzate con lettere realmente spedite da Sara Lovari e dalla madre. Messaggi che grazie a un “volo ultraterreno” riescono a trasmettere al padre scomparso i ricordi di una vita ma anche sentimenti di amore, nostalgia e dolore.
NOTA CRITICA
“Nel momento in cui investiamo di significato una cosa qualunque, caricandola di un valore che ci richiama a un ricordo, una persona, un vissuto particolare, dotiamo l’oggetto di un significato che trascende il valore in sé dell’oggetto stesso, come a indicare che ciò che si pone innanzi a noi è dotato di un’anima propria, che è proiezione dell’immagine che viene evocata, sia essa legata a una persona o a una situazione particolare. A volte basta chiudere gli occhi e concentrarsi per ricordare una a una le voci delle persone più care e assenti; la nostalgia è quel dolore dolcissimo che pervade l’anima per una lontananza che sentiamo vicina e per un’assenza che sentiamo presente.
Viene da domandarsi, infatti, se il valore che noi attribuiamo a queste cose non sia dettato più dai significati che a nostra volta siamo propensi a scorgere tra le pieghe dei nostri pensieri, in un abbandono non del tutto razionale che permetta un meta pensiero che sconfini in mondi che vanno al di là di ciò che realmente vediamo, o se pure esiste un’energia emanata da questi materiali inorganici che facilitano la nostra relazione con il mondo.
Sara Lovari cercherà di introdurci nel suo mondo cosparso di oggetti e di emozioni personali, che rispecchiano una vita vissuta a pieno fatta di assenze ma soprattutto di sempre nuove presenze” (Alice Comunelli).
BIOGRAFIA
Sara Lovari nasce nel 1979 ad Avena di Poppi (Ar). Dal 2007 si dedica all’arte a tempo pieno, intraprendendo un percorso che la porta a esporre con successo in Italia e all’estero. L’artista lavora a Cortona nello studio di vicolo Fierli e a Poppi nello studio di Avena.
“La sua personale sperimentazione artistica – spiega la storica dell’arte Tiziana Tommei – si caratterizza per l’uso di colori acrilici e applicazioni polimateriche su supporti eterogenei.
Un aspetto che la distingue sin dagli esordi è la tavolozza prettamente lovariana, ottenuta a partire da una triade di colori base. Inoltre i soggetti: una selezione di oggetti tratti dalla quotidianità, che, grazie alla viva gestualità della stesura cromatica e agli assemblages di materiale di recupero, prendono forma sulla tela per riemergere come elementi di memoria collettiva”.
www.saralovari.it
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