Nella sera di giovedì 24 ottobre, a Monte San Savino, non c’era il solito passeggio. Nell’occasione del debutto di “Petali di rose – colpite a morte. Storie di ordinaria violenza” si respirava infatti una bella aria d’autunno – fortunatamente, visti i recenti disastri del maltempo – e lungo le strade correva un fluire di persone entusiaste come lo scivolare di fili d’olio nuovo, quell’olio di cui già si sente il profumo.
Eh sì, perché l’evento creato da Officine della Cultura, in collaborazione con l’Assessorato alle Pari Opportunità e l’Ufficio delle Consigliere di Parità della Provincia di Arezzo, oltre alle musiciste dell’Orchestra Multietnica di Arezzo, ha avuto il suo fulcro nel Teatro Verdi ma ha animato, con le storie delle tante donne vittime di violenza trattate con sensibilità e ironia dalle protagoniste di “Petali di rose”, quadri storici importanti della città come la Sala del Consiglio Comunale, il Cassero e la Sinagoga. E li ha animati con figure di rilievo del territorio quali Margherita Scarpellini (il Sindaco… anzi “la Sindaca” come la chiamano i savinesi e non solo), Erica Rampini (Assessore alle Pari Opportunità), Aidi Nanni e Martina Tiezzi (Consigliere di Parità).
A detta di tutti il giovedì di Monte San Savino è stato l’esordio perfetto per un evento che, in preparazione della Giornata Internazionale contro la violenza di genere di lunedì 25 novembre, smuoverà ancora molte anime in tre luoghi della provincia aretina: Pratovecchio (9 novembre), Terranuova Bracciolini (24 novembre) e Arezzo (25 novembre). Perfetto per l’organizzazione e l’atmosfera complice e suggestiva dei luoghi deputati ad ospitare parti delle letture in musica; per il pubblico incuriosito e attento confluito a fine serata nella platea del Teatro Verdi; ma, soprattutto, per l’impegno e la professionalità delle tante donne che hanno prestato la loro voce e il loro tempo al progetto, anche a titolo gratuito, anche per la sola volontà di condividere le storie di dolore, prevaricazione e ingiustizia vissute dalle donne dell’intero pianeta. Il “femminicidio” è, difatti e paradossalmente, materia in grado di attraversare barriere sotto altri aspetti insormontabili e unire popoli e culture anche diametralmente opposti. Il “femminicidio” è ad oggi, e a dispetto di qualsivoglia proclamata modernità e libertà tra i generi, un fenomento drammaticamente internazionale.
Per questo conviene parlarne. Per questo la Provincia di Arezzo ha sposato il progetto “Petali di rose” invitandolo a rappresentare una scelta di campo necessaria quanto vitale. Per questo – per la regia curata da Sandra Guidelli – si sono unite al progetto le voci e i suoni preziosi di Amina Kovacevich, Agnese Grazzini, Barbara Peruzzi, Claudia Pennucci, Elena Ferri, Laura Capaccioli, Lavinia Massai, Lea Mencaroni, Natalia Orozco e Roberta Sancu insieme a quelle, importanti per il ruolo rappresentato, di Donella Mattesini (Senatrice), Carla Borghesi (Assessore alle Pari Opportunità della Provincia di Arezzo), Marilena Pietri (Consigliera di Parità) e Anna Lapini (Presidente Confcommercio). Per questo l’invito è a non perdere i prossimi eventi a partire da quello che, sabato 9 novembre alle ore 21:15, crediamo riempirà il Teatro degli Antei di Pratovecchio con nuove voci di donne, legate al territorio – i nomi saranno svelati a breve -, a rappresentare un dramma “vecchio” ma duro a morire: la violenza di genere.
L’ingresso, come quello del passato giovedì a Monte San Savino, sarà ancora gratuito. Così come ci sarà modo, a fine spettacolo, di intrattenersi in teatro per quattro chiacchiere, molti sorrisi e buone intenzioni per il futuro. Tutte cose che fanno bene!