La Mostra “Il Tesoro dei Longobardi”, in programma dal 12 aprile al 30 giugno 2013 all’interno del salone mediceo di Palazzo Casali, a Cortona, nasce dal dialogo tra la Consulta dei Produttori Orafi e Argentieri di Arezzo ed il Museo MAEC di Cortona. Resa possibile dal contributo della Camera di Commercio di Arezzo e da Banca Valdichiana la Mostra si inserisce nel programma degli eventi previsti dal protocollo di intesa tra Comune di Cortona e Comune di Cividale del Friuli per la valorizzazione della storia Longobarda in Toscana e della storia Etrusca in Friuli Venezia Giulia.
Grazie alla collaborazione con il Museo Archeologico Nazionale di Cividale e la Soprintendenza ai Beni archeologici del Friuli la Mostra ospiterà gli oggetti antichi di età longobarda provenienti dall’antico ducato Longobardo di Cividale.
Altri preziosi oggetti proverranno dal Museo Archeologico Nazionale di Firenze – tramite la Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana – dall’Accademia Etrusca di Cortona e dalla Diocesi di Arezzo-Sansepolcro.
La Mostra sugli Ori dei Longobardi, inoltre, prevedrà una specifica sezione dedicata all’artigianato orafo contemporaneo. I maestri orafi dell’Associazione Oreficeria Artistica di Confartigianato Imprese Arezzo proporranno le loro creazioni contemporanee ispirate alle forme dell’arte orafa longobarda.
L’ideale dialogo tra oreficeria antica e contemporanea sarà sottolineata anche dalla collaborazione con Arezzo Fiere e Congressi che inserirà l’esposizione di Arte Orafa nel programma degli eventi collaterali previsti per la Mostra Internazionale OroArezzo in programma dal 13 al 16 Aprile 2013.
La Mostra potrà essere in tal modo proposta non solo al vasto pubblico dei turisti stranieri ed Italiani presenti in Toscana nel periodo primaverile, ma anche ai visitatori che saranno presenti ad Arezzo nel periodo di svolgimento della Mostra Internazionale dell’oreficeria.
La Consulta dei Produttori Orafi ed il Museo dell’Accademia Etrusca di Cortona provvederanno alla realizzazione di un catalogo contenente le illustrazioni fotografiche dei gioielli antichi e contemporanei esposti nell’ambito della mostra.
Il catalogo è curato da Paolo Bruschetti, Paolo Giulierini, Fabio Pagano e Paolo Frusone e sarà realizzato dalla casa editrice Thiphys.
La mostra, seconda di una serie di esposizioni dedicate alla lavorazione dell’oro e dei metalli preziosi nel mondo antico a confronto con le eccellenze artigianali contemporanee (nel 2007 il tema riguardò il mondo etrusco), sarà inaugurata l’11 aprile 2013 alle 16.30 a Cortona, presso la Sala del Consiglio Comunale, rimanendo aperta tutti i giorni dalle 10 alle 19 (biglietto di ingresso comprensivo di visita al MAEC 10 euro, ridotto comitive 7,scolaresche 3).
Un ringraziamento particolare va agli artisti orafi dell’Associazione Oreficeria Artistica di Confartigianato Imprese Arezzo che hanno reso possibile questa straordinaria iniziativa: Danilo Fabiani, Carlo Galaurchi, Enzo Isolani, Pierluigi Landini, David Lazzerini e Massimo Sacchetti, Alano Maffucci, Oriano Mearini, Raimondo Paradisi, Andrea Pollauszach e Silvia Burzi, Francesco Puletti, Guido Sisti, Luca Spinosi, Marco Tontini
Il progetto scientifico della mostra “Il tesoro dei Longobardi”
L’esposizione, nella sua prima parte, si prefigge lo scopo di fornire al grande pubblico un inquadramento generale del popolo longobardo, rispetto agli usi e i costumi, dai tempi dell’arrivo in Italia fino alla conversione al Cristianesimo, attraverso le principali tappe del proprio percorso, con la conquista di Cividale del Friuli nel 568 d.C., il successivo arrivo in Tuscia e l’occupazione, nella loro spinta verso meridione, di centri quali Fiesole e Chiusi. Il tema è l’occasione per far luce sulla sorte di Cortona da sempre in dubbio, per la propria posizione, se fosse appartenuta al corridoio bizantino o, invece fosse stata centro longobardo (come attesterebbero molti reperti e indizi dell’agro cortonese).
Nella seconda parte della mostra l’attenzione si sposta sul mondo artigianale e sulla metallotecnica dei Longobardi, con la presentazione di creazioni di ornamento e oreficeria relativa sia alla sfera personale, sia a quella militare e, infine, religiosa.
La terza ed ultima parte della mostra è dedicata all’arte orafa contemporanea; le creazioni degli artisti orafi aretini, traendo ispirazione dalle forme dell’arte longobarda, presentano interessanti contaminazioni con la tradizione orafa classica e rinascimentale per giungere sino alle tendenze sperimentali della contemporaneità. Con i loro pezzi unici, dunque, gli artisti orafi reinterpretano i canoni estetici degli albori del medioevo proponendo modelli di innovazione formale ai designer del made in Italy orafo dei nostri giorni. Il Museo diventa così laboratorio creativo ove accanto alle testimonianze di un passato glorioso l’Arte rivive nell’opera dei contemporanei.