L’iniziativa è in programma venerdì 7 ottobre a Monte San Savino e sarà conclusa dalla proiezione del film Terraferma di Emanuele Crialese. Il territorio aretino sta ospitando da alcuni mesi 135 profughi giunti nel nostro paese dalla Libia sbarcando a Lampedusa. “Si tratta di persone arrivate in Italia non soltanto con bisogni immediati, ma anche con progetti e aspettative che vogliamo poter conoscere e condividere”, spiega il Vicepresidente della Provincia Mirella Ricci annunciando l’iniziativa organizzata da Arci e Officine della Cultura in programma venerdì 7 ottobre a Monte San Savino.
“Si tratta di persone che hanno in comune la partenza verso l’Italia dal territorio libico, ma che provengono da tanti paesi ed hanno quindi storie ed esperienze diverse fra loro – prosegue Mirella Ricci. Incontri come quello di Monte San Savino servono per capire le esperienze di chi fugge da terre martoriate e da conflitti, lasciandosi dietro tutte le proprie certezze”. La serata, in programma al Cinema Teatro Verdi con inizio alle 21, prevede un momento di confronto con amministratori e rappresentanti di enti e istituzioni e la proiezione del film Terraferma di Emanuele Crialese, che ha per tema proprio l’immigrazione. Alla proiezione sarà presente anche l’attore aretino Filippo Scarafia, che del film che rappresenterà l’Italia agli Oscar è uno dei protagonisti. “La realtà è spesso anche più dura di quello che si vede nel film per i profughi che arrivano in Italia – conclude la Vicepresidente della Provincia. E’ significativo che l’iniziativa si svolga proprio a Monte San Savino, visto che nel territorio comunale, a Palazzolo, abbiamo ospitato i profughi tunisini durante l’emergenza di qualche mese fa, ed invito quindi i cittadini a partecipare”. La serata fa parte della campagna nazionale dell’Arci L’Italia sono anch’io, che prevede la raccolta di firme su due proposte di legge riguardanti il diritto di cittadinanza e di asilo. “Saranno presenti enti locali e associazioni che gestiscono i progetti di accoglienza nel territorio aretino – spiega il Presidente dell’Arci Francesco Romizi. Ricordo che tutti coloro che sono ospitati nel nostro territorio hanno uno status giuridico particolare, quello di richiedenti asilo come rifugiati politici. I profughi presenti in questo momento nel territorio aretino sono, come detto, 135, distribuiti in piccoli gruppi tra Arezzo, Casentino, Valdarno e Foiano. Le associazioni che stanno gestendo l’accoglienza sono, oltre all’Arci, Migrantes, Oxfam, Koinè, Croce Rossa Italiana e Misericordia di Stia