A tutti i Parlamentari Aretini,
si parla sempre più spesso di violenza sulle donne, ma il problema è che se ne parla e basta. Per la prima volta quest’anno il tema è stato trattato anche nelle campagne elettorali, divenendo materia di promesse e assicurazioni politiche. Ad oggi, però, non si sono ancora visti effetti concreti. Le realtà che si adoperano per contrastare questo genere di violenza, come ad esempio la rete dei “Pronto Donna”, sono sempre più abbandonate a sè stesse per mancanza di fondi e, probabilmente, di interesse.
Mi chiedo come siano stati possibili i tagli fatti 5 anni fa e allo stesso tempo perchè nessun governo abbia mai voluto intervenire per reinserire fondi su questo tipo di progetti.
Per capire la gravità della situazione, basta fare un po’ di esperienza all’interno di un’Amministrazione Comunale, come nel mio caso. Sapevate che se viene riscontrato un caso di violenza i Comuni sono tenuti a far fronte alle spese di sostentamento della donna che l’ha subita, nel caso essa (come è assolutamente giusto) venga allontanata da casa?
Vista l’enorme difficoltà per gli enti locali nel chiudere i bilanci, visti gli infiniti lacci imposti dal Governo, potrebbe pure accadere che il verificarsi di due o più casi nello stesso Comune imponga revisioni pesanti. Per difendere una donna che ha subito violenza si dovrà, quindi, tagliare qualcos’altro oppure, paradossalmente, lasciare qualche donna a casa con il proprio aguzzino, per mancanza di fondi.
Ma lo Stato dov’è? E soprattutto, è questo lo Stato che vogliamo?
Io, insieme al Sindaco Margherita Scarpellini, mi rivolgo ai parlamentari, soprattutto quelli eletti nella provincia di Arezzo, chiedendo un segnale in tal senso, chiedendo di intervenire quanto prima, perché una donna che subisce violenza è un problema sociale che coinvolge le nostre comunità e tutta l’Italia nel suo complesso. Noto infatti che si parla solo del femminicidio, pensando a una legge certo necessaria, ma lasciando da parte tutto quanto avviene prima di certi casi estremi, non tutelando le donne che hanno il coraggio di uscire allo scoperto, garantendo loro diritti e dignità.
Non riempiamoci la bocca di slogan, proviamo a fare qualcosa di concreto
Erica Rampini – Assessore alle pari opportunità Comune di Monte San Savino
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Egregia Assessore Rampini,
scrivo questo commento a malincuore perché ritengo che quello della violenza contro le donne sia un argomento che andrebbe considerato come una priorità sociale ma soprattutto umana: la violenza è qualcosa che compromette per sempre la vita di chi la subisce.
E proprio perché "tema forte", e quindi che ben si presta a una campagna elttorale, come spesso succede nel nostro paese, diventa un mero strumento per "raccattare voti". E questo è un male, perché laddove sono necessarie azioni concrete, serie e rapide, non si può intervenire solo con delle "belle parole".
Ma questa purtroppo è l'italia e per chi sta molto in alto, i problemi giornalieri degli enti locali diventano quasi invisibili.
Un cordiale saluto,
STefano Milighetti