Netto è stato il successo del fantino rossonero dal minaccioso soprannome di Baturlo; potente appunto come un tuono, il ventiduenne si è abbattuto su una finale a cinque in cui, fin dai primi metri, si è capito che solo un altro re della piazza, Andrea Drago Peruzzi, per Cavone, avrebbe potuto tenergli testa. Dopo due giri al cardiopalma, con continui sorpassi e controsorpassi, Ciancagli ha allungato il passo ed ha concluso a braccia levate. Come era successo già due anni fa, ha quasi sradicato il drappellone dipinto da Francesca Capitini in onore di S.Giuseppe , dal palco delle autorità e lo ha offerto alla popolazione festante che aveva già invaso l’anello di tufo. A favore di Porta Gavina ha giocato anche l’estrazione dei somari, che le ha messo a disposizione Lucertola, riconosciuta come il miglior elemento del lotto, veloce, costante e docile. L’appuntamento, per un volta, non è rimandato al nuovo anno: tra appena due mesi sarà già vigilia del palio straordinario per i 150 anni dell’Unità d’Italia (4 giugno, in notturna) e dunque una delle sette perdenti potrà assaporare il gusto della rivincita. Intanto la nonna delle contrade torritesi rimane Refenero che non vince dal 1985; a rendere meno amaro il bilancio del popolo biancoazzurro, guidato da Giacomo Grazi, è il triplo successo ottenuto con Alessio Cisterni, premio Gattamelata come miglior figurante del corteo storico, e con le coppie di sbandieratori (Marco Mazzolai e Gabriele Nieddu) e tamburini (Mattia Massini e Flavio Di Lorenzo)
Un ‘Baturlo” sconvolge Torrita
Giacomo Valdambrini e Mirko Ciancagli. Due nomi che rimarranno scritti nella storia del Palio dei Somari, e soprattutto in quella della Contrada di Porta Gavina. In tre anni hanno fatto la loro apparizione sulla scena della sfida stracittadina torritese, rispettivamente nel ruolo di Presidente e fantino; hanno vinto il palio del debutto, quello del 2009 e quello di quest’anno.