La Fortezza del Girifalco a Cortona rafforza il proprio ruolo di centro di arte contemporanea e tra i mesi di giugno e luglio propone una straordinaria personale di Soly Cissè . Titolo della mostra, curata da Fabio Migliorati, “Maquillage” e sarà visitabile dal 18 giugno al 17 luglio. Soly Cissé nasce a Dakar nel 1969 e si diploma nel 1996 all’Ecole Nationale de Beaux Arts della sua città, dove attualmente vive e lavora. Si inizia a diffondere la sua opera dal 1997, fino a un livello internazionale: in esposizioni personali. Tra queste ricordiamo quelle realizzate al Centre Culturel Français, Dakar (1997); Mc Cann-Erickson, Parigi (1999); Rautenstrauch Joest, Colonia (1999); al Centro Pecci, Prato (2005); Musée des Arts Derniers, Parigi (2007); Influx Contemporary Art, Lisbona (2010).
La personale di Soly Cissé a Cortona, negli spazi della Fortezza del Girifalco, rappresenta il secondo evento del CCC – Cortona Contenitore Contemporaneo: luogo ideale dell’espressività corrente, attuale, reso attivo per la cura di Fabio Migliorati.
Il critico aretino presenta il lavoro dell’artista sotto il nome di” Maquillage”, dirigendo la capacità e la voglia di comprensione del pubblico verso un “vero” prestato a rendersi realtà contaminata dal soggettivismo espressionistico dell’autore.
Soly Cissé, conosciuto ormai a livello internazionale, è uno degli artisti che meglio rappresenta la vitalità creativa del Senegal, e, a oggi, di tutta l’Africa. La sua inventiva riesce a unire in maniera originale la profonda tradizione africana con le nuove tendenze e i fermenti del segno contemporaneo – atto dei linguaggi metropolitani che seguono al graffitismo e scavalcano le nuove tecnologie.
Le opere di Cissé simboleggiano varie espressioni della carica vitale del più antico continente, del suo dinamismo intellettuale che diventa mossa comune per tante visioni e tendenze. Il lavoro dell’artista, quindi, prorompe da versanti culturali variopinti, districandosi dalla massa per un’attività concreta ed elastica al contempo. Intensità e lucidità, dunque, a comunicare la forza di chi sa percepire da lontano, seppure con la vicinanza della presenza e quasi del contatto con differenti forme del sentire. Il senso dell’arte di Cissé muove dalla scomodità della condizione umana, pronta a farsi trasportare e comunicare nel mondo intellettuale e creativo.
Soly Cissé si esprime attraverso pittura, scultura, fotografia, installazioni, ma “Maquillage” è lo slancio concettuale impresso a un gruppo di opere pittoriche – in cui l’autore crea una particolare mitologia personale, per legare insieme fra loro sagome stiliformi dalla verità della propria tradizione. Forme ibride, animali e umane, in rima con maschere mortuarie, divengono soggetti che giocano nella dualità tra antico e presente
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