Scarpellini: “No alla riduzione estiva dell’apertura delle Poste al Monte”

Il Sindaco di Monte San Savino Margherita Scarpellini ha chiesto un incontro urgente con il Direttore della Filiale di Arezzo di Poste Italiane per chiedere l’annullamento della ridefinizione estiva degli orari di apertura dello sportello posto nel centro storico. “Alcuni giorni fa è arrivata in Comune una lettera che mi informava della riduzione delle aperture nei mesi di Luglio e Agosto” dichiara il Sindaco “Una volta pagate tutte le pensioni lo sportello dovrebbe restare chiuso per ben 9 giorni complessivi in questo mese e per 10 giorno nel prossimo.

Di fronte a questa decisione esprimo la più netta contrarietà. Poste Italiane sostiene di rispettare gli standard minimi di servizio previsti dalle norme, ma è evidente che tale atto sottoporrà il centro storico di Monte San Savino e i suoi abitanti a un disagio eccessivo. L’utenza è infatti composta da molti anziani che lo utilizzano non solo per ritirare la propria pensione, ma per molti altri servizi; allo stesso modo serve molti residenti e commercianti per motivi legati alle loro attività, che troverebbero certamente difficoltà se costretti a spostarsi in altri punti del territorio. C’è poi da calcolare l’afflusso dei turisti, che in questi mesi (fortunatamente) arrivano in buon numero e spesso si trovano ad utilizzare lo sportello”

“Nostra preoccupazione” continua il Sindaco “è anche che questo primo ridimensionamento degli orari di apertura, per quanto garantito come solo temporaneo, possa poi rappresentare un ‘precedente’ da replicare anche in futuro, magari con ridimensionamenti molto più ingenti e duraturi. Quello che vogliamo evitare è un nuovo colpo a un centro storico già in forte difficoltà, e per il quale ci stiamo impegnando a progettare iniziative di rilancio e valorizzazione. Questa decisione di Poste Italiane va in direzione opposta e deve essere necessariamente ripensata. A questo proposito, affinchè il nostro No abbia più forza, ci impegneremo a fare fronte comune con i cittadini, con le associazioni economiche, con i Sindacati, le associazioni di volontariato. Siamo convinti di poter arrivare a una soluzione diversa, rispettosa sia delle esigenze di Poste Italiane che della nostra collettività”