Sabato 30 ottobre, alle 17.30, presso la Saletta degli ex-Macelli, Naspini presenterà il suo romanzo “I cariolanti” con accompagnamento di brani musicali e letture.
“Abbiamo letto d’un fiato e diffuso per passaparola il romanzo I cariolanti di Sacha Naspini” dice Silvia Calamandrei, Presidente Biblioteca. “Ci ha colpito l’affabulazione in prima persona di una vicenda, quella di Bastiano, che inizia sottoterra negli anni della Grande Guerra, in un nascondiglio scavato dal padre del protagonista nel bosco, per concludersi nel secondo dopoguerra nella stessa buca, in compagnia dello scheletro del padre ritrovato”.
La lettura trasmette un’ansia simile a quella che i bambini nutrono per i Cariolanti e il loro carrettino sgangherato, con cui i genitori cercano di spaventarli: «Se a cena qualche bimbo viziato non mangia tutto, di notte arrivano loro, ti prendono e ti portano via per mangiarti vivo nella loro tana».
Dopo aver concesso un’intervista al sito della Biblioteca di Montepulciano, ora Sacha arriva in pieno clima di Halloween e proprio mentre nei cinema si proietta Buried, altra storia di sepolto vivo.
“Ma Naspini – specifica la Presidente – arriva anche con un nuovo libro fresco di stampa, Noir désir, dedicato al gruppo musicale francese ai cui ritmi si è appassionato ben prima della tragedia di Vilnius del 2006, con la morte di Marie Trintignant e la incarcerazione di Bertrand Cantat, leader del gruppo”.
“Conoscendolo come scrittore noir coi Cariolanti si poteva immaginare che si lasciasse andare alla storia nerissima di Bertrand, che uscito di galera e in semilibertà si trova a vivere anche il suicidio della madre dei suoi figli, Kristina Rady, tornata a vivere con lui”.
“Invece è un racconto sobrio ed autobiografico, con nella parte centrale pagine di intenso commento da sensibile critico musicale. Ci fa condividere la sua passione per il gruppo, ce lo fa conoscere nella sua evoluzione, dai caffè di Bordeaux ai palcoscenici internazionali, ce ne trasmette l’impegno civile e sociale, e si interroga sulla tragedia e il dolore che si abbatte su Bertrand”.
“Una degna chiusura – chiosa scherzosamente Silvia Calamandrei – da “pipistrelli da biblioteca” come abbiamo voluto ribattezzarci dopo il successo della sezione “vampiri”