Nel mese di maggio si concluderanno i lavori di realizzazione dell’area archeologica del Sodo di Cortona, quella che ospita i complessi monumentali dei Meloni, e che rappresentano l’ultimo tassello di un impegno durato anni che ha visto il Comune di Cortona coordinare risorse e competenze di varie istituzioni, dalla Regione Toscana alla Soprintendenza Archeologica. “Si tratta, dichiara il Sindaco di Cortona Andrea Vignini, della conclusione di un percorso iniziato anni fa e che ha visto il Comune di Cortona investire risorse importanti nel settore della conservazione e valorizzazione dei beni culturali ed archeologici che ad oggi rappresentano uno dei gioielli del territorio in grado anche di fungere da motore di gran parte dell’economia turistica e ricettiva.
Cortona è esempio in Italia per investimenti sul settore della conservazione e valorizzazione dei Beni Culturali, e questo è riconosciuto da tutti. Inoltre, prosegue Vignini, questa strategia ha dato un reale contributo all’economia ed allo sviluppo creando lavoro stabile. Sono decine le attività e le imprese collegate a vario titolo al nostro patrimonio artistico. Di questo, conclude il Sindaco Andrea Vignini, sono particolarmente oroglioso.”
In un ambiente unico dal punto di vista paesaggistico e storico-artistico, come quello di Cortona e del territorio circostante, s’innesta quello che può considerarsi uno dei complessi archeologici più più rilevanti del Centro Italia, con insediamenti etruschi e romani che nell’insieme danno vita ad un sistema archeologico di estremo rilievo.
Proprio la necessità di collegamento e di messa “in rete” dei diversi siti archeologici esistenti, e l’esigenza di valorizzazione e di fruibilità degli stessi hanno portato, alla fine degli anni ’90, all’avvio di un ambizioso progetto per la realizzazione di un vero e proprio Parco Archeologico, esteso alla città di Cortona e al territorio circostante e comprendente – attualmente – una ventina di siti: all’interno del centro storico le Mura Etrusche, l’Arco a Volta di Palazzo Cerulli Diligenti, la volta a botte di via Guelfa, la Porta Bifora, la Cisterna Bagni di Bacco, il Tratto murario presso Palazzo Casali; nell’area extraurbana il Tumulo di Camucia, la Tanella Angori, la Tanella di Pitagora, la Tomba di Mezzavia, la Villa romana di Ossaia, le Strade romane della montagna cortonese e – nell’ambito della vasta area archeologica del Sodo – il Tumulo I e il Tumulo II del Sodo, con la spettacolare gradinata-terrazza decorata da gruppi scultorei ed elementi architettonici di stile orientalizzante e due importanti Circoli funerari portati alla luce nel 2005.
L’intervento più impegnativo sul piano ambientale, anche alla luce degli eccezionali e recenti ritrovamenti nell’area del Sodo, è riconducibile alle opere di collegamento dei due tumuli ed allo spostamento del Rio di Loreto e alla messa in sicurezza di tutta quest’area archeologica importantissima.
In questi giorni i lavori per questo segmento si stanno concludendo consegnando alla città un parco funzionale ed in grado di crescere ancora sia sotto il profilo delle visite (che annualmente già superano le 25.000 unità) che sotto quello della ricerca e della formazione universitaria.
Il Parco è già dotato di segnaletica stradale e di dettaglio, un laboratorio di restauro per il deposito dei reperti di scavo e gli interventi conservativi necessari, un Centro di Accoglienza per i visitatori con punto informativo e biglietteria. Il Parco Archeologico sarà collegato con piste ciclabili al centro abitato di Camucia e funzionerà quale centro nevralgico di ingresso all’immenso patrimonio archeologico e culturale di Cortona.