Domani (mercoledì 28 settembre), alle ore 21.00, si riunisce il Consiglio Comunale. La seduta, convocata con la formula “aperta” che consente al pubblico di intervenire al dibattito, si aprirà con la discussione di un documento contro il rischio di chiusura del Tribunale di Montepulciano. “La legge di convalida della cosiddetta “manovra di agosto” – spiega il Sindaco Andrea Rossi – rimette in discussione la permanenza a Montepulciano del Tribunale e del Giudice di Pace, organi di giustizia che sarebbero soppressi al fine di realizzare risparmi di spesa ed incremento di efficienza”.
“L’Amministrazione Comunale ha immediatamente reagito a questa minaccia – prosegue Rossi –, promuovendo un coordinamento con l’Ordine degli Avvocati e con gli altri Sindaci della circoscrizione, sensibilizzando tutti i soggetti interessati e l’opinione pubblica. E’ proprio nell’interesse prevalente della popolazione dei Comuni del territorio che gli uffici giudiziari devono essere mantenuti, individuando altrove i punti critici sui quali intervenire”.
L’affollata assemblea convocata la scorsa settimana dall’Ordine degli Avvocati ha nominato un comitato ristretto composto dai Sindaci di Montepulciano, Abbadia S.Salvatore e Chianciano Terme e dai rappresentanti dello stesso ordine professionale, di quello dei Commercialisti, della Camera Penale e degli Uffici del Giudice di Pace che coordinerà le future operazioni e che soprattutto individuerà lo studio incaricato di redigere il documento statistico che, partendo dai criteri indicati dalla legge, esponga le caratteristiche funzionali ed operative del Tribunale di Montepulciano.
L’assemblea ha comunque espresso una soluzione opposta a quella paventata e cioè il rafforzamento dei piccoli tribunali attraverso l’estensione dei relativi circondari che alleggerirebbe gli uffici giudiziari palesemente oberati.
“Ci troviamo ad affrontare l’ennesimo effetto negativo dai “tagli” compiuti dal Governo con l’obiettivo dichiarato di raddrizzare i conti dello Stato; e ben altre e più gravi conseguenze ci dobbiamo aspettare” commenta ancora il Sindaco.
“I Presidenti delle Regioni e delle Province, i Sindaci, continuano a far sentire la propria voce contro misure che colpiscono la parte del sistema pubblico più vicina ai cittadini, diminuendo (o eliminando) servizi basilari, abbassando la loro qualità, stroncando ogni prospettiva di sviluppo. Una sorta di de profundis per il sistema delle autonomie locali, una rete vitale che, al di là delle frasi di circostanza, rappresenta concretamente un elemento unificante dello Stato e della società”.
“Non è con i tagli agli Enti Locali che si riduce il debito nazionale o che rilancia l’economia. E non sono certo gli interventi che riducono la spesa sociale e sanitaria a restituire equilibrio al Paese” prosegue Rossi. “Le famiglie, gli anziani, le componenti più deboli della nostra società, si stanno già confrontando con gravi problematiche relative ai servizi solo perché il Governo, mentre da un lato sbandiera il cosiddetto “federalismo”, nei fatti dimostra di considerare Regioni, Province e Comuni come un cancro da debellare e non come uno strumento utile per gestire il territorio conoscendone a fondo le problematiche”.
“E allora, più che parlare di “Enti locali contro la manovra” bisognerebbe cominciare a parlare di una “manovra contro gli Enti locali”, di norme che, brandendo la scimitarra dei tagli agli sprechi, in realtà colpiscono la rappresentanza democratica e, in ultima analisi, la capacità dei cittadini di far sentire la propria voce”.
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