Se in Toscana, per giungere all’approvazione di un Regolamento Urbanistico, occorrono in media 6 anni, il Comune di Montepulciano ha approvato il suo in esattamente un anno e undici mesi. Un tempo che a qualcuno è apparso comunque troppo lungo (e che in qualche fase gli stessi artefici del piano hanno ritenuto di poter abbreviare) ma che è enormemente più breve della media regionale. Il nuovo Regolamento Urbanistico è stato approvato dal Consiglio Comunale con i voti favorevoli della maggioranza di Centrosinistra e con l’astensione dei consiglieri del Popolo della Libertà e di Rifondazione Comunista.
“In dieci anni il Comune di Montepulciano ha completamente rinnovato i suoi strumenti di programmazione e governo del territorio” ha detto il Sindaco Andrea Rossi che ha anche la delega all’Urbanistica e che ha seguito prima da Assessore e poi da primo cittadino l’intero iter amministrativo, riscuotendo consensi ed elogi bipartisan.
“L’ultima variante al Piano Regolatore Generale risaliva al 1991 – ha ricordato Rossi – e probabilmente aveva esaurito i suoi obiettivi. Da questa constatazione, dalle esigenze sempre più urgenti dei cittadini e del territorio, è partito un complesso lavoro che ha portato prima all’approvazione del Piano Strutturale (che si può definire l’indice delle “regole”) e poi del Regolamento Urbanistico, che contiene i “capitoli” con le norme”.
In un dibattito ampio ma sereno a cui hanno contribuito numerosi consiglieri (primi tra tutti Massimiliano Guidotti e Alessandro Stortoni, che hanno seguito il lavoro delle Commissioni) ed i consulenti esterni Roberto Vezzosi e Fabio Poggi, si sono chiaramente delineati gli obiettivi del nuovo Regolamento Urbanistico.
“La filosofia di fondo – ha confermato il Sindaco – è ridurre al minimo il “consumo” del territorio. Quindi nuove autorizzazioni a costruire saranno date solo per completare centri abitati laddove si evidenzi tale necessità o per realizzare opere pubbliche a servizio della comunità. Su questo punto, fondamentale per la conservazione del nostro equilibrio paesaggistico e ambientale, si è trovato l’accordo sia a livello politico sia tecnico che ha consentito di giungere positivamente alla conclusione del complesso percorso”.
Rossi si è anche scagliato contro l’eccessiva burocrazia che ha rallentato i tempi di approvazione e aumentato i costi del progetto che, tradotto, in carta e tavole ha un volume di circa un metro cubo.
Dopo aver ricordato che il confronto su tutti gli strumenti urbanistici di cui si è dotato il Comune in questi dieci anni è stato caratterizzato dalla trasparenza e dalla partecipazione (solo il Piano Strutturale è stato preceduto da oltre 100 incontri, riunioni e assemblee), Il Sindaco ha infine espresso sentiti ringraziamenti all’Ufficio Tecnico Comunale che è stato artefice dell’importante risultato.
Il capogruppo di maggioranza Alessio Anatrini ha espresso piena adesione al progetto che nasce con un alto livello di condivisione con la comunità e che “si ispira a valori concreti. L’obiettivo è stato raggiunto perché ogni angolo di territorio ha ricevuto la giusta attenzione e trova nel regolamento possibilità concrete”.
Le forze di opposizione hanno chiaramente argomentato la propria astensione. Per il centrodestra (Stortoni e Coltellini) alcune scelte politiche impediscono un voto favorevole ma è importante che il regolamento sia approvato. Per Cappelli, di Rifondazione Comunista, il giudizio dovrebbe essere procrastinato di dieci anni, quando sarà possibile valutare compiutamente gli effetti di uno strumento tecnico talmente complesso da sfuggire ad una valutazione meramente politica
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