Si è tenuta nella mattina di sabato 28 Maggio la cerimonia di inaugurazione del restauro del monumento ai caduti della Prima Guerra Mondiale che si trova nei giardini pubblici di Via della Riconoscenza a Monte San Savino, intervento realizzato dal Comune di Monte San Savino col sostegno di soggetti privati. L’evento, compreso nel calendario nazionale degli eventi dedicati al centenario della Grande Guerra, è il primo atto di un percorso di iniziative che l’Amministrazione Comunale intende intraprendere nei prossimi mesi.
La cerimonia aveva ricevuto il patrocinio di Regione Toscana e Provincia di Arezzo ed è stata realizzata con la collaborazione di Associazione Nazionale Combattenti e Reduci, istituto del Nastro Azzurro, Istituto Comprensivo di Monte San Savino e Filarmonica “Ario Gigli”
Erano presenti moltissimi cittadini insieme con le autorità territoriali, le associazioni d’arma e il sottosegretario di Stato alla difesa on. Domenico Rossi. Hanno preso parte alla cerimonia anche gli studenti dell’Istituto Comprensivo e i parenti dei caduti savinesi della prima guerra mondiale, ai quali è stata consegnata una pergamena in ricordo dei loro cari
Il Monumento fu inaugurato solennemente il 4 Novembre 1923. Circa un anno prima la comunità savinese sentì l’esigenza di costruire un’opera commemorativa per la quale fu istituito un comitato d’onore ( capeggiato dall’allora sindaco Raffaello Tiezzi ) che bandì due concorsi fra gli artisti di tutt’Italia. Fu proposto come tema ” Il trionfo del Sacrificio” e costituita una commissione giudicatrice con presidente Gian Francesco Gamurrini. Tra i bozzetti presentati la commissione scelse quello intitolato “Piave” di Dante Zoi, scultore fiorentino di origine savinese.
Di seguito alcuni stralci del discorso del Sindaco Margherita Scarpellini in occasione della cerimonia di sabato mattina:
“E’ con animo commosso e colmo di orgoglio che oggi mi trovo a presenziare a questa celebrazione che mette in risalto la nostra comunità. Oggi prendono avvio le iniziative che intendiamo promuovere per celebrare il Centenario della Grande Guerra, di cui abbiamo ottenuto l’ambito patrocinio.
Il primo evento è costituito proprio dalla presente inaugurazione del restauro del monumento ai caduti per il quale ringrazio tutti coloro che hanno prestato la propria opera ed in particolare i signori Vladimir Titov e Anna Titova; senza il loro generoso contributo il restauro non sarebbe stato realizzato.
Non entrerò in merito a valutazioni storiche, ma è indubbio che la Prima Guerra Mondiale fu un conflitto che in termini di sacrifici, lutti e mutilazioni è risultato essere tra i più sanguinosi e devastanti della storia umana. Sicuramente rappresentò la prima grande esperienza collettiva del popolo italiano Tra fame, miseria e malattie, pur nella sua drammatica crudezza, consentì la realizzazione del sogno risorgimentale dell’Unità d’Italia e il consolidamento del processo di unificazione nazionale. Fu una guerra che lasciò sul campo più di 10milioni di morti e l’Italia contò, fra morti e feriti, più di 2milioni di vittime: caduti martoriati dalle schegge, massacrati, asfissiati dai gas. Erano appartenenti ad ogni classe sociale e contribuirono al destino della propria nazione, insieme anche a tante donne: dalle crocerossine a quelle rimaste a casa a sostituire gli uomini
Fra le vittime ci sono stati i nostri bisnonni, i nostri zii, i nostri parenti i cui nomi si ritrovano sui tanti monumenti che ogni comunità, negli anni immediatamente successivi, ha eretto. Infatti non esiste città, paese o piccolo borgo che non abbia un luogo della memoria: parco delle rimembranze, alberi degli eroi, cappella, sacrario, monumento, lapide o cippo dedicato al culto dei caduti della Grande guerra in cui morirono migliaia di giovani – persino quelli del ’99, appena diciottenni – che furono sacrificati per un ideale. Anche Monte San Savino e le sue frazioni non furono esenti da questo feroce sterminio: ci risulta che furono 181 i caduti della nostra comunità
Dal 4 novembre 1923, data dell’inaugurazione di questo monumento, anche Monte San Savino potè dimostrare di ricordare e commemorare le sue vittime che per anni hanno rappresentato l’onore, l’orgoglio, il senso del dovere della comunità stessa. Proprio per questo non dobbiamo dimenticare, come non dobbiamo dimenticare quei valori che hanno animato le generazioni passate e che dovranno transitare nei valori di oggi. Senza il loro sacrificio non saremmo arrivati qui: queste persone hanno permesso di costruire un futuro migliore verso la democrazia e la libertà
A tutti loro deve andare il nostro ricordo e il nostro ringraziamento. Essi costituiscono la testimonianza tangibile di un importante momento della nostra storia e della nostra civiltà. Onore ai nostri caduti!”