D’un classico ogni rilettura è una lettura di scoperta, come la prima. D’un classico ogni prima lettura è in realtà una rilettura. Queste, per intero, le frasi di Calvino tratte da “Perché leggere i classici” e sintetizzate nel titolo della stagione 2011-12 del Teatro Verdi. Due frasi che ci danno l’idea di quanto un testo classico abbia sempre qualcosa di nuovo da raccontare, ma anche di quanto i classici facciano parte della nostra vita e della nostra cultura più di quanto noi stessi ci rendiamo conto.
Ecco, sono proprio questi i principi che hanno ispirato la costruzione del programma che viene proposto quest’anno al pubblico del Teatro Verdi. Classici, in certi casi rivisitati, riletti da un particolare punto di vista, aggiornati e adattati a linguaggi e situazioni contemporanee; fino a estendere il concetto di “classico” come qualche cosa che appartiene alla nostra cultura e al nostro vivere. Ecco allora che Gaber diventa classico a pieno titolo, così come tristemente classico è il conflitto Israele-Palestina, che influenza da più mezzo secolo la nostra vita e il nostro pensiero. Un tema, quest’ultimo, trattato con la sensibilità di Stefano Massini, uno dei più apprezzati drammaturghi contemporanei, con “credoinunsolodio”, scritto appositamente per l’Orchestra Multietnica di Arezzo e Amanda Sandrelli, per la nuova produzione Officine della Cultura/Teatro Verdi. La stagione si aprirà il prossimo 10 novembre, alle ore 21.15, con ‘Credoinunsolodio’, evento teatrale musicale per voce recitante e orchestra con Amanda Sandrelli, musiche eseguite dall’Orchestra Multietnica di Arezzo diretta da Enrico Fink per la drammaturgia di Stefano Massini
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