Il 2 Luglio 1944, Lucignano veniva liberata dai nazifascisti. Mercoledì 2 luglio, alle ore 11,00 nella Sala Consiliare il Sindaco Roberta Casini consegnerà ad Ezio Raspanti, in occasione della Mostra di suoi disegni allestita nel Palazzo Comunale, una targa, in segno di riconoscenza per il suo instancabile impegno a mantenere viva nelle nuove generazioni la memoria di quegli eventi.
Un omaggio al partigiano Ezio ed un’occasione per ricordare quanti, anche a Lucignano, scelsero di combattere in prima persona contro il fascismo ed il nazismo dando un contributo fondamentale alla Liberazione dall’occupazione nazifascista ed alla nascita della democrazia.
Ezio Raspanti “Mascotte” nella “Teppa”, la formazione partigiana di cui Licio Nencetti era capo, fu giovanissimo compagno di lotta e grande amico di Licio, che ha raccontato in tutti questi anni con i suoi disegni ed i suoi scritti, con un costante lavoro di ricerca e ricostruzione storica degli avvenimenti legati alla Resistenza.
Insieme ad Ezio ed a Licio, la cerimonia del 2 luglio vuole anche essere un doveroso omaggio ad altre due figure della resistenza lucignanese di cui ricorre in questi stessi giorni la morte: Ugo Masini (15 gennaio 1923-3 luglio 1944) ed Augusto Toti (29 luglio 1921-17 luglio 1944).
Ugo Masini, giovane caporale, dopo l’8 settembre ’43 riuscì a tornare a Lucignano dove iniziò l’attività clandestina collaborando con la “Teppa” di Licio Nencetti. Fu ucciso negli stessi giorni della Liberazione di Lucignano, quando la sua formazione, a seguito di una delazione, fu attaccata il 2 luglio dai nazifascisti nei pressi di Camagiura (Arezzo) ed interamente sterminata.
Augusto Toti, sottotenente, tornato a casa dopo l’8 settembre 1943 conobbe il maggiore Cesare Caponi, con il quale iniziò il lavoro per l’organizzazione di formazioni partigiane. Raggiunto il comando italiano del fronte sud l’8 novembre 1943 per consegnare un messaggio segreto, prese parte ai combattimenti di Cassino, Balzo della Cicogna, Guardiagrele e morì il 17 luglio 1944, (il giorno dopo la liberazione di Arezzo) al comando di un’importante operazione nei pressi di RUSTICO.
Ezio Raspanti, in ospedale da qualche giorno a seguito di un malore, non potrà ritirare personalmente il riconoscimento che verrà consegnato ai familiari, insieme all’augurio di una pronta guarigione, perché possa continuare ancora per tanti anni il suo impegno di testimone: “Voglio dedicare questi miei ricordi di anni tristi e tribolati ai giovani di oggi e a quelli di domani, alle donne e agli uomini che la libertà e la democrazia, benché difettosa, se la sono trovata addosso e non si sono mai chiesti a chi va il merito.
Purtroppo essi sono privi di memoria storica perché chi avrebbe dovuto provvedere non l’ha fatto, a cominciare dalla famiglia per prima e poi la scuola, le istituzioni, i giornali, la televisione, i politici che nel passato si sono arroccati su posizioni in contrapposizione tra loro ed hanno ostacolato la scoperta della verità storica ed i giovani non hanno potuto conoscere a chi dare il giusto e meritato riconoscimento. (Ezio Rapanti, Introduzione al Catalogo)
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