Desidero complimentarmi con le società sportive savinesi che, in un anno economicamente difficile, sono comunque riuscite a portare a casa risultati di grande rilievo rafforzando il loro ruolo sociale e aggregativo. E’ davvero un piacere constatare che a Monte San Savino la pratica sportiva è una realtà solida, diffusa in modo capillare, promossa con lo spirito giusto, nel rispetto di quello che deve essere il vero ruolo dello sport dilettantistico, con tante eccellenze che ci inorgogliscono. Credo però che sia necessario aprire un ragionamento riguardo al calcio, indubbiamente la disciplina più diffusa, perché in essa vedo ancora molti problemi. Demandarne la soluzione esclusivamente ai Comuni che pure (come nel nostro caso) offrono un sostegno significativo, è uno scaricabarile ormai inaccettabile
Per mettere in luce la difficoltà della situazione in cui si trova da troppo tempo chi tutti i giorni cerca di promuovere lo sport dal basso proponendolo non solo in chiave agonistica ma anche di utilità sociale, basta citare il positivo esempio dell’ASD Montagnano
In questo caso da un gruppo di volenterosi sportivi si è sviluppata una società che ha puntato sulla gestione partecipata e condivisa, investendo sui propri giovani e rafforzando così il senso di coesione e di identità. Sono stati riportati al centro valori quali il divertimento e lo stare insieme. I risultati, positivi sul piano economico e aggregativo, sono stati ottimi anche in campo sportivo con la prima squadra che ha raggiunto i playoff in Seconda Categoria
Il problema è che questi ragazzi, capaci di organizzarsi e di individuare un modello gestionale nuovo, non hanno ricevuto sostegni adeguati ai piani più alti. Anche a loro è toccato lo stesso destino che si riserva alle altre società delle categorie dilettantistiche, le quali hanno dovuto imparare negli anni a fare da sole, senza sperare nell’aiuto della Federazione
E’ evidente che il sostegno da parte della FIGC è labile e, specialmente in termini economici, ormai inesistente. Alle società si chiedono soldi per l’iscrizione ai campionati, si mettono paletti, si fanno raccomandazioni cogenti, lasciandole poi sole in frangenti fondamentali quali ad esempio la gestione delle strutture. Tutto ciò rende sempre più difficile la prosecuzione dell’attività e rischia di far perdere di vista i valori che devono necessariamente sottostare alla pratica sportiva dilettantistica
Tale elemento, inoltre, va in direzione contraria rispetto all’atteggiamento tenuto da altre federazioni di altre discipline sportive
Credo quindi che una riflessione in questo senso vada fatta, affinchè la FIGC ritrovi quello che deve essere il suo ruolo, in un sistema di promozione dello sport dilettantistico che (certo grazie anche al contributo dei Comuni) potrebbe sicuramente funzionare molto meglio
GIAN PIERO BRANDINI – Assessore allo sport Monte San Savino
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