Nelle ultime ore si rincorrono notizie di stampa (più o meno confermate) riguardanti iniziative di riforma sanitaria da parte della Giunta Regionale Toscana tendenti alla riduzione di posti letti ospedalieri. Questo comporterebbe (uso il condizionale) la trasformazione dei cosiddetti piccoli ospedali in una sorta di poliambulatori. Nella nostra Provincia tale provvedimento colpirebbe dunque i Monoblocchi Ospedalieri di Casentino, Valdichiana e Valtiberina. Il tutto con la solita e deteriore motivazione del mero risparmio economico.
Già Il 18 ottobre 2012, avendo avuto sentore di quello che si stava preparando, nella mia veste di Presidente della Conferenza dei Sindaci della Valdichiana Aretina, ero uscito con un comunicato stampa, pubblicato da tutti i media locali, in cui affermavo testualmente:
” Voglio che il messaggio giunga forte e chiaro a chi di dovere. Non accetteremo mai e poi mai una riduzione dei servizi sanitari nei nostri territori. Non accetteremo una visione economicistica della salute che è e deve restare il patrimonio fondamentale di una comunità. Ci opporremo duramente con ogni mezzo democratico e in tutte le sedi consentite ad ogni eventuale disegno che metta anche solo in discussione i livelli sanitari ed assistenziali della Valdichiana.”
Oggi non posso fare altro che confermare, parola per parola e se possibile con ancora maggiore determinazione, quello che scrivevo allora.
Aggiungo anche che ritengo sia un fatto estremamente grave che un passaggio dirimente nell’organizzazione del servizio e dell’offerta sanitaria in Toscana, come la rideterminazione della tipologia delle strutture ospedaliere e delle relative funzioni, avvenga per autonoma iniziativa della Giunta regionale, scavalcando completamente il Consiglio Regionale e i Sindaci, nell’assoluto dispregio delle leggi, che demandano la programmazione sanitaria al Piano Sanitario e Sociale Integrato.
Il Presidente della Conferenza dei Sindaci della Valdichiana
Andrea Vignini
Sindaco di Cortona
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Soltanto qualche giorno fa, SEL Cortona in un comunicato stampa prima e in una riunione poi, alla sala civica di Camucia assieme a Sinistra per l'Italia, PDCI e con la presenza di RC, denunciava il tentativo di ridurre i servizi sanitari in Valdichiana, come da alcuni mesi ci giungevano notizie proprio dalla regione Toscana. Che la situazione all'ospedale della Fratta fosse critica, lo avevamo capito da tempo e dalla mancanza degli anestesisti, così come il fatto che il presidio ospedaliero della Fratta fosse considerato un appendice di Arezzo, ma che in una eventuale riduzione dei servizi sanitari la Fratta sarebbe stato il primo ospedale ad essere colpito lo abbiamo capito da poco tempo. Da tempo Remo Rossi già Presidente della zona sanitaria 24 Valdichiana si domandava : "chi vuol chiudere l'ospedale della Fratta?", oggi è chiaro, la regione Toscana per tappare i buchi della sanità, non di quella aretina, ma di Massa, Siena, Firenze ed altre realtà . SEL farà pressione sul Presidente Rossi e sul nostro consigliere Romanelli per trovare altre soluzioni ed in particolare di far pagare i costi del debito sanitario toscano alle realtà che lo hanno provocato e a quei dirigenti che Rossi ha nominato, incapaci, spesso premiati o spostati da una ASL all'altra, non solo, i revisori dei conti dove erano? È i bilanci chi li ha approvati fino adesso? Arezzo forse e' l'unica realtà con il debito entrò limiti fisiologici e perché dovrebbe essere quella che paga per responsabilità altrui?
Ritengo oltremodo opportuno l'intervento del Sindaco Vignini ed il tono perentorio con il quale esso si è espresso. Credo di conoscere abbastanza bene le vicende della Sanità per essere fortemente preoccupato da quello che sembra si stia profilando. Ha ragione Doriano Simeoni quando dice che io da tempo mi pongo quella domanda "chi vuol chiudere l'Ospedale della Fratta?" Devo però dire che ritengo di avere anche qualche risposta. Non è riconducibile solo ai debiti di Massa e Firenze, che pure pesano moltissimo sul bilancio sanitario regionale, la cosa ha radici più nostrane, aretine. Già ai tempi in cui ero amministratore della USL c'era chi storceva il naso dinanzi ad una ipotesi di ospedale nuovo in Valdichiana. Ricordo in particolare una parlamentare DS che vedeva tale ipotesi come una iattura e che si dette molto da fare per ostacolarla. Poi invece l'Ospedale si riuscì a realizzarlo (seppure molto ridimenzionato rispetto al progetto originale) grazie all'impegno di qualcuno di noi ed al contributo eccezionale di Bruno Benigni all'epoca assessore regionale. Ma come si sa nulla è conquistato per sempre ed ora qualcuno cerca di fare di necessità virtù. Strumentalizzare le difficoltà economiche per spostare su Arezzo le risorse della Valdichiana e soprattutto il bacino di utenza. Ci riusciranno? dipende molto dagli attributi della classe politica locale e dalla volontà di tutti noi di difendere una conquista importante.