Se c’è un nome di culto nel teatro italiano è senz’altro quello della compagnia di Glauco Mauri-Roberto Sturno. La ditta, acclamata dalle platee teatrali di tutta Italia, festeggia i 30 anni di attività con uno spettacolo che ha tutti i colori della vita: dramma e farsa, risate e lacrime, musica e danze. Martedì 28 febbraio, ore 21.15, arriva al Teatro Poliziano “Quello che prende gli schiaffi”, tratto dall’omonimo testo teatrale di Leonid Nikolaevič Andreev. Una favola che, attraverso l’emozione e il divertimento, comunica al pubblico l’utilità civile del teatro.
“La libera versione di questo testo – spiega Mauri, regista e coprotagonista con Roberto Sturno – vuole sorridere delle inquietudini, dei disagi e delle ansie che sono presenti nella nostra attuale società, senza restare ingabbiati nell’ipocrisia del rispetto per il testo, ma piuttosto con la sensibilità e la responsabilità legate all’uomo di oggi”.
L’allestimento ricorda le suggestioni visive del circo ed è arricchito dalle indiscutibili qualità degli interpreti: una messa in scena ambiziosa che sa tradurrre il teatro classico con una lettura contemporanea. Colori, azione, battute sferzanti e poi le musiche, scritte dal compositore Germano Mazzocchetti ed eseguite dal vivo. Clown, domatrici di leoni, ballerine mute, piccoli truffatori, ignobili seduttori, uomini sconfitti dalla vita. Una storia fiabesca che racconta gli stati d’animo sempre più diffusi.
Un uomo vuole fuggire dalla società nella quale vive, dove tutto è dominato dall’egoismo, dall’indifferenza e dal denaro con cui tutto si compera, anche i sentimenti più puri. E allora diventerà un clown. Sale su un palcoscenico dove comincerà la sua nuova vita e, sotto lacrime dipinte, potrà ridere del suo dolore e con le sue risate potrà gridare la sua ribellione. È un pazzo? O forse è uno di quei rari uomini che sperano si possa costruire un mondo migliore. Il messaggio finale, mentre tutti ballano un ultimo valzer, è l’appello e insieme la difesa del grande ruolo del teatro, perché la speranza va difesa, va cercata.
In scena undici attori: Glauco Mauri e Sturno Sturno affiancati da Leonardo Aloi, Barbara Begala, Marco Blanchi, Mauro Mandolini, Lucia Nicolini, Roberto Palermo, David Payla, Stefano Sartore, Paolo Benvenuto Vezzoso. Scene di Mauro Carosi, i costumi di Odette Nicoletti.
TEATRO POLIZIANO, Via del Teatro, 4, tel. 0578 757007, www.fondazionecantiere.it
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