Settantuno anni dopo la liberazione dei campi di concentramento, il mondo continua a ricordare gli orrori della seconda guerra mondiale. E lo fa con iniziative e momenti di riflessione che ricordano le persecuzioni degli ebrei. Il cinema per la sua componente descrittiva e di grande effetto si presta ad essere uno strumento diretto ed efficace per descrivere pagine di storia che hanno cambiato il destino del mondo.
A Castiglion Fiorentino giovedì 28 gennaio alle ore 10.30 al Teatro Spina, ingresso libero, si terrà la proiezione del film di Vanessa Lapa dal titolo “L’uomo per bene – Le lettere segrete di Heinrich Himmler”. All’iniziativa, ai cui sono invitati gli studenti degli istituti scolastici di Castiglion Fiorentino, porteranno il proprio contributo un rappresentante della comunità ebraica di Firenze, il sindaoc di Castiglion Fiorentino, Mario Agnelli, e l’Assessore alla Cultura Massimiliano Lachi. “Fuggiamo dalla retorica delle celebrazioni. La memoria è la traccia di ciò che l’uomo è stato ed è capace di fare, nel bene e nel male. Non esiste domani senza memoria” sostiene Massimiliano Lachi, Assessore alla Cultura. “Bisogna rompere il muro del silenzio e avvicinare i giovani a queste tematiche ricordandogli questi o altri tipi di vittime, per esempio mi vengono in mente quelle del terrorismo, al di là delle ricorrenze speciali” dichiara il sindaco Agnelli.
Grazie al ritrovamento di lettere autografe di Heinrich Himmler, sottratte agli Alleati nel 1945 e riemerse solo molti anni più tardi, Vanessa Lapa ricostruisce la vita del braccio destro di Hitler, capo delle SS e ideatore dei campi di concentramento, attraverso le sue memorie e le sue lettere a moglie e figlia. Otto anni di certosino lavoro di assemblaggio di materiali visivi e testuali e di sincronizzazione tra audio ricostruito e immagini rivitalizzate non sono stati spesi dalla regista per fornire nuove rivelazioni su Auschwitz e Dachau o dettagli storici mai citati, ma per ricostruire attraverso le lettere di Heinrich Himmler il profilo psicologico di un membro della classe media, apparentemente vicino alle abitudini di un borghese qualsiasi, ma capace – fuori campo, come vuole l’ipocrisia propagandistica di chi nega fino in fondo – di realizzare l’innominabile. “L’uomo per bene” è un documento fondamentale sotto diversi aspetti e altrettanti livelli di lettura, una visione disturbante e irrinunciabile.