Il decreto del Ministero dello Sviluppo Economico e del Ministero dell’Ambiente esclude definitivamente i siti che non hanno ricevuto l’iter autorizzativo dagli incentivi, non comprendendo pertanto il sito di Castiglion Fiorentino tra quelli di possibile incentivazione per la conversione in biomasse. Sono ancora in alto mare molti dei progetti di riconversione degli ex zuccherifici chiusi dopo la riforma comunitaria del settore bieticolo saccarifero varata nel 2006.
Solo 3 dei 16 progetti previsti sono stati realizzati, mentre 9 hanno ottenuto il rilascio dei titoli autorizzativi previsti dalla norme vigenti per gli impianti per la produzione di energie rinnovabili e alla luce di questo decreto otterranno gli incentivi per la produzione delle biomasse. Gli impianti che non hanno ancora ottenuto i titoli autorizzativi (tra cui Castiglion Fiorentino) non avranno accesso ai contributi per la produzione delle biomasse, permettendo di affermare che tramonta l’ipotesi della costruzione di un impianto a biomasse in Valdichiana. Un risultato che dimostra l’attenzione, della nostra amministrazione e non solo, alla materia e che chiude definitamente progetti incompatibili con il nostro territorio.
Nel tempo di parole ne sono state sprecate anche troppe, cose dette e scritte che poi sono rimaste nelle pagine dei social o della stampa.
Questa amministrazione ha avuto sempre idee ben chiare portando risposte con fatti e atti.
“Due percorsi precisi portati avanti senza tentennamenti e con estrema trasparenza fin da subito, per creare le basi di una qualsiasi proposta progettuale” dichiara l’assessore all’ambiente Laura Tavanti.
L’approvazione del Regolamento Urbanistico con l’individuazione di una specifica Area Programma e la procedura di bonifica dell’area.
Due step obbligatori per poter parlare di riconversione.
“Da un lato quindi, l’individuazione di un’area strategica destinata ad un polo produttivo per la lavorazione e trasformazione dei prodotti agroalimentari della Val di Chiana, la promozione e commercializzazione degli stessi.
Dall’altro, un costante impegno con il supporto dei nostri consulenti e degli enti competenti, che non saranno più gli uffici provinciali ma regionali, per velocizzare la procedura di bonifica e concludere questo iter quanto prima compatibilmente con le dovute analisi e approfondimenti.
Obiettivi per rifunzionalizzare l’area con usi compatibili con la natura dei luoghi e il contesto naturalistico”, conclude Tavanti.
“Accanto a questo, stiamo lavorando per creare uno scenario favorevole per attrarre investitori cercando di invertire il meccanismo incentivante”, dichiara l’Assessore allo Sviluppo Economico Devis Milighetti. Non più incentivi in funzione della riconversione in un determinato settore (biomasse) come è stato per anni, ma bensì incentivi alla localizzazione sul nostro territorio cercando di far si che Castiglion Fiorentino possa divenire appettibile attraverso due strumenti previsti dal Ministero dello Sviluppo Economico. ” Da una parte la ricerca di classificare Castiglion Fiorentino come zona franca, qualifica che prevede agevolazioni fiscali e previdenziali per rafforzare la crescita imprenditoriale e occupazionale nelle micro e piccole imprese che consistono in esenzione dalle imposte sui redditi, esenzione dall’IRAP, esenzione dall’imposta municipale propria, esonero dal versamento dei contributi sulle retribuzioni da lavoro dipendente, dall’altra la richiesta già inoltrata a Regione e Ministero del riconoscimento del nostro territorio come Area di crisi industriale cosi come previsto dalla legge 181/89 che permetterebbe di ottenere agevolazioni e contributi in favore di programmi di investimento finalizzati al rilancio dell’area” conclude Milighetti.
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