Circa 100 oggetti, tutti i testi più importanti e spettacolari da vari musei europei, un viaggio che dal museo di Lattaia a Montpellier arriverà fino a Cortona, tutto ciò per raccontare e capire la prima scrittura europea: la scrittura degli Etruschi, nata circa 2700 anni fa, nel VIII secolo a.C. La mostra, che partirà presso il Museo Henri Prades di Montpellier il 17 ottobre prossimo e che si trasferirà a Cortona il 19 marzo 2016, è stata presentata a Firenze, nella prestigiosa sede dell’Accademia della Colombaria dal Sindaco di Cortona Francesca Basanieri, da Fracoise Gaultier e Laurent Haumesser del Museo del Louvre, da Lionel Pernet del Museo di Lattes Montpellier e dal Lucumone dell’Accademia Etrusca Giovannangelo Camporeale.
E’ la seconda grande collaborazione tra il Museo del Louvre e il Maec di Cortona, e questa volta si arricchisce di una nuova istituzione culturale il Museo Henri Prade di Montpellier. Presenti anche i rappresentati della Regione Toscana e della Soprintendenza Archeologia della Toscana.
La diffusione della scrittura etrusca è un tema affascinante che ci parla di introduzione di una lingua e di una cultura, quella del popolo etrusco, per mezzo di conquiste, contatti commerciali, scambi di idee, diretti o mediati, in tutto il bacino del Mediterraneo fra il VII sec. e il I sec. a.C.
Caratteristica saliente di questo idioma è che ad oggi, nonostante le grandi conquiste degli studi, benché si possa leggere con una certa facilità (utilizza un tipo di alfabeto greco), non è ancora ben compreso, soprattutto nei significati specifici delle parole, che non presentano parentele comuni con lingue antiche più note (specialmente quelle indoeuropee come il greco e il latino).
Questa arretratezza nella comprensione dipende essenzialmente dalla scarsa quantità di testi lunghi (in particolare dalla perdita di tutta la letteratura etrusca), e dalla brevità e ripetitività di altri tipi di testo di natura funeraria, giuridica o commerciale. Tutto ciò ha contribuito a creare intorno alla lingua e al popolo etrusco un alone di mistero, alimentato anche da una distorsione eccessiva della loro immagine, derivata dagli scavi archeologici ottocenteschi che mirarono essenzialmente ad indagare i sepolcri, con tutto quello che ne consegue rispetto al tema della ritualità, e dell’idea immanente di preparazione meticolosa al momento della morte.
Le recenti scoperte di epigrafi etrusche presso il sito di Lattes, Montpellier, che attestano la presenza stabile di probabili mercanti etruschi in suolo francese, il ritrovamento pochi anni orsono, a Cortona, del terzo testo etrusco più lungo al mondo, la Tabula cortonensis, nonché il progredire degli studi rispetto all’ultima mostra specifica, organizzata ormai oltre trenta anni fa, hanno portato il Museo del Louvre, il Museo Henri Prades di Lattes, e il MAEC di Cortona, da tempo legati da rapporti scientifici, a progettare una mostra, dal titolo Les Étrusques en toutes lettres. Écriture et société dans l’Italie antique, che intende rendere conto delle ricerche più recenti sul tema.
Nella mostra, che senza dubbio rappresenta uno degli eventi scientifici ed espositivi più importanti degli ultimi anni in Europa, saranno presenti tutti i testi più lunghi ed importanti esistenti al mondo, tra i quali la Mummia di Zagabria, le lamine di Pyrgi, il Cippo di Perugia e la Tabula Cortonensis.
L’esposizione intende far luce sul progredire degli studi nella sintassi e nella grammatica, attraverso una rilettura o nuova presentazione di molteplici epigrafi, alcune delle quali di novità assoluta.
In particolare le iscrizioni, che spesso sono pertinenti ad oggetti di uso quotidiano, di culto, oppure veri e propri atti giuridici, statue, vasi, saranno inquadrate in mostra per settori di appartenenza: dalla sfera del rito, a quella del sacro, dall’ambito funerario a quello giuridico, per spiegare come, nel tentativo di comprendere un documento scritto, occorra riferirsi anche al contesto nel quale esso era collocato.
La mostra è promossa dal Comune di Cortona con Museo del Louvre e Museo di Lattes, è sostenuta dal Mibac (Ministero per i Beni e le Attività Culturali e Turismo), Ministère de la Culture et de la Comunication, Regione Toscana, Uffici Librari Regione Toscana, Soprintendenza Archeologica della Toscana, Soprintendenza Archivistica della Toscana, Provincia di Arezzo e Camera di Commercio di Arezzo, ed è sostenuta da Banca Popolare di Cortona, Dussmann Group, Fondazione Nicodemo Settembrini, Cortona Golf & Spa Resort, valdichiana
Le opere in mostra provengono da: Piacenza, Musei civici di Palazzo Farnese; Roma, Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia; Roma, Musei Capitolini; Firenze, Museo Archeologico Nazionale; Arezzo, Museo Archeologico Gaio Cilnio Mecenate; Chiusi, Museo Archeologico Nazionale; Cortona, MAEC; Cortona, Biblioteca del Comune e dell’Accademia Etrusca di Cortona; Volterra, Museo Etrusco Guarnacci; Perugia, Museo Archeologico Nazionale dell’Umbria; Orvieto, Museo Claudio Faina; Parigi, Museo del Louvre; Parigi, Biblioteca Nazionale; Parigi, Museo Rodin; Aleria, Museo archeologico di Aleria – Jérôme Carcopino; Lattes, Museo Henri-Prades; Lione, Museo gallo-romano de Fourvière; Narbona, Museo di Corbières de Sigean; Zagabria, Museo Archeologico