Josef Scheungraber, ex ufficiale degli alpini tedeschi autore della strage di Falzano, dove vennero uccisi 14 civili cortonesi, avvenuta il 26 giugno del 1944, è deceduto all’età di 97 anni nella città di Ottobrunn in Germania lo scorso 22 luglio.
Era stato condannato all’ergastolo dal tribunale di Monaco di Baviera nel 2009.
“Oggi”, afferma il sindaco Francesca Basanieri, “registriamo questo evento senza clamore ma nella convinzione che non dobbiamo disperdere questo grande patrimonio di giustizia e consapevolezza che nasce da questa vicenda e dallo spirito con il quale la comunità italiana e tedesca ha vissuto questa tragica vicenda”
“Prendiamo atto della morte di Scheungraber, prosegue il Sindaco di Cortona Francesca Basanieri. Una persona che con le sue azioni ha causato tanto dolore nella nostra comunità. Ricordo che la sua vicenda processuale è stata emblematica: anche la Corte Federale di Giustizia tedesca con sentenza in appello decise di condannare Josef Scheungraber. Neppure il ricorso presentato dai legali dell’uomo ha convinto i giudici tedeschi. Scheungraber era stato condannato dal tribunale di Monaco di Baviera nell’agosto del 2009 per il massacro di 14 civili a Falzano. Scheungraber era già stato riconosciuto colpevole della strage e condannato all’ergastolo nel 2006 dal Tribunale militare di La Spezia e in appello anche dal Tribunale Militare di Roma. Il tribunale tedesco aveva avviato il processo – il 15 settembre 2008 – proprio sulla base dei documenti del processo italiano. L’Amministrazione Comunale in questi anni è sempre stata vicino ai parenti costituendosi parte civile ed assistendoli anche nel processo in Germania. Questa tragica vicenda è entrata nel profondo dell’animo di tutti noi e ci ha aperto anche a confronti con la popolazione tedesca di Ottobrunn (città dove ha vissuto Scheungraber) che ha sempre dimostrato grande sensibilità e spirito positivo, tanto che nello scorso mese di giugno un folto gruppo di giovani studenti di quella città sono stati ospiti a Cortona nell’ambito di un progetto denominato Per una memoria futura di riconciliazione e di pace.