Si è concluso a tarda notte il Consiglio Comunale aperto convocato a Valiano. Come era negli auspici dell’Amministrazione, la partecipazione dei cittadini è stata ampia ed ha favorito un dibattito vivace ed approfondito su importanti temi di grande attualità.
“Volevamo che si tornasse al confronto tra le diverse posizioni politiche svincolando per una volta l’ordine del giorno dalle scelte di carattere amministrativo” commenta soddisfatto il Sindaco Andrea Rossi che ha fortemente voluto questa iniziativa, d’intesa con le forze di maggioranza, in testa il Partito Democratico.
“L’esperimento è riuscito, abbiamo incassato il plauso e la soddisfazione dei cittadini e dei rappresentanti dei diversi schieramenti politici quindi proseguiamo con ancora maggiore convinzione su questa strada, confermando che il prossimo Consiglio Comunale aperto si terrà ad Acquaviva, a maggio, quando si parlerà del valore e della gestione dell’acqua pubblica”. Il consiglio di Valiano ha trovato anche un punto di raccordo sul tema del trasporto ferroviario: la maggioranza di centrosinistra e le tre rappresentanze di minoranza (centrodestra, Rifondazione Comunista e lista civica vicina all’UDC) hanno infatti approvato senza distinguo l’ordine del giorno che sollecita la Regione Toscana e Trenitalia a realizzare gli interventi di potenziamento delle tratte Siena – Chiusi e Siena – Grosseto e che individua nella stazione di Chiusi un nodo ferroviario strategico fondamentale.
La diversità delle posizioni è invece emersa nella discussione degli altri due punti iscritti all’ordine del giorno e cioè la prevenzione e la lotta all’omofobia ed alla transfobia e l’istituzione del registro delle dichiarazioni anticipate di volontà relative ai trattamenti sanitari altrimenti individuato come registro del testamento biologico.
Sull’omofobia il centrosinistra ha proposto ed approvato una mozione che, condannando ogni forma di violenza e discriminazione, sostiene l’iniziativa dell’Italia di aderire alla proposta di decriminalizzazione universale dell’omosessualità e sollecita il Parlamento ad estendere all’orientamento sessuale ed all’identità di genere le tutele previste dalla legge 205 del ’93 nei confronti di atti di discriminazione, odio o violenza. Il documento ha ottenuto il voto favorevole anche del consigliere di Rifondazione, che ha però invitato ad una maggiore condivisione tra le forze politiche di deliberazioni di così ampio respiro; il centrodestra ha invece respinto la formalizzazione della “diversità” considerandola una vera forma di emarginazione e ha puntato il dito contro tutte le forme di violenza, senza distinzione. La mozione è stata dunque approvata con il voto favorevole di centrosinistra e Rifondazione mentre hanno votato contro il Polo delle Libertà (per il quale è intervenuto anche il consigliere provinciale Massimo Mori) e Belloni della lista civica Insieme per Montepulciano.
L’Amministrazione Comunale, sostenuta dalla maggioranza di centrosinistra, ha poi annunciato di voler istituire un registro nel quale, in attesa dell’auspicata legge sul consenso informato e la dichiarazione anticipata di trattamento (che sta compiendo l’iter parlamentare), ogni cittadino potrà far iscrivere le proprie intenzioni qualora si dovesse trovare nell’incapacità di esprimere il suddetto consenso ad un trattamento sanitario. Una tale possibilità è prevista da una sentenza della Corte di Cassazione che rende possibile redigere il proprio “testamento biologico”. Ancora più vivace il dibattito che si è aperto su questo tema che ha visto intervenire, tra gli altri, il consigliere provinciale del PdL Fabrizio Calastra ed il coordinare comunale del PD Fulvio Fabrizzi.
Il confronto ha visto da una parte i sostenitori della libertà di scelta e di autodeterminazione dell’individuo e dall’altra coloro che ritengono che la vita sia un bene indisponibile. Inoltre il centrodestra e Belloni hanno criticato la proposta dell’Amministrazione di creare il Registro dei testamenti biologici in quanto non sostenuto dalla legge. Così, al momento del voto, si sono registrati gli stessi schieramenti già emersi per la lotta all’omofobia