La mostra allestita nello spettacolare scenario del complesso di S.Agostino rappresenta la grande novità per l’edizione numero cinquanta che si sta avviando con successo a vivere la sua seconda settimana di apertura. Accanto alla tradizione esposizione di palazzo Vagnotti che ospita 40 qualificati antiquari e che offre un percorso di alto profilo sull’antiquariato, presso il Centro S.Agostino è ospitata una mostra che ripercorre e riscopre l’anno 1963, anno della prima edizione della mostra, non è un anno qualsiasi.
Fu, infatti, un anno denso di avvenimenti: la mostra del mobile antico di Cortona aprì i lavori in un’Italia – e in un mondo – in cui le contraddizioni tra vecchio e nuovo, rinnovamento e conservazione, speranze e ansie collettive esplosero avviando un confronto ultradecennale duro, spesso drammatico, da cui la società uscì irreversibilmente cambiata. Contraddizioni inevitabilmente alimentate da uno straordinario periodo di sviluppo economico (il “miracolo italiano”) dal carattere improvviso per un’Italia ancora, per status sociale, differenze culturali, infrastrutture, non pronta ad assimilarlo.
L’esposizione guida il visitatore attraverso una pluralità di “frammenti”, in un viaggio tra principali fatti, protagonisti, opere e fenomeni di costume che hanno caratterizzato e plasmato il carattere, il gusto e l’immagine dell’Italia di cinquant’anni fa.
Il percorso della mostra, composto da tantissime tessere, delinea al visitatore le diverse sfaccettature di un’epoca.
Alcuni fondamentali cenni storici mostrano il perché si parla del 1963 come di un anno non qualsiasi: dalla salita alla ribalta di Martin Luther King, all’omicidio di J. F. Kennedy, e ancora alla morte di Papa Giovanni XXIII e all’avvento di Paolo VI.
Numerosi oggetti raccontano poi l’evoluzione delle abitudini e del gusto degli italiani, oscillante tra il bisogno di sicurezza offerto dalle tradizioni e l’entusiasmo della contemporaneità. Trovano spazio così prodotti firmati Kartell, Flos e Giovannetti, vere e proprie icone di un’epoca, come la Vespa, che proprio nel ’63 presenta il modello più amato dai collezionisti, la 160 CS e la Vespa 50, da guidare senza patente, nata per rispondere ancora più efficacemente a quel crescente bisogno di libertà che dilaga nella società italiana. In questa carrellata di suggestioni non possono mancare la radio Brionvega e il Carosello, vero e proprio simbolo del costume e motore dei consumi degli italiani. Anche il cinema datato ’63 occupa una parte importante dell’esposizione, con capolavori come “Il sorpasso” di Dino Risi, “86” di Fellini, “Ieri, Oggi e Domani” di Vittorio de Sica e “Il Gattopardo” di Luchino Visconti. Non mancano, infine, Diabolik e Mafalda, iconici personaggi dei fumetti, che vedono la luce nello stesso fortunato anno.
Una ricostruzione meticolosa di un’epoca per celebrare Cortonantiquaria, che dal 1963 in poi, attraverso tutte le sue edizioni, è stata cinquanta volte testimone del suo tempo e dei cambiamenti sociali avvenuti, ma è stata anche cinquanta volte protagonista, sempre puntuale, nell’affermare valori da cui nessun cambiamento può prescindere: quelli dell’unicità, dell’arte, della maestria e della bellezza.
Una esperienza, questa della mostra Cortonantiquaria 1963 – 2012 -Cinquanta volte testimone, cinquanta volte protagonistache rappresenta una proposta di riflessione su cosa sarà in futuro Cortonantiquaria e che evidenzia le enormi potenzialità e la straordinaria ricchezza di idee e di sviluppo che la mostra ha offerto e può ancora offrire.
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