Per correttezza istituzionale ho atteso che venisse celebrato il congresso comunale di Rifondazione Comunista prima di prendere decisioni che, anche alla luce del suo esito, per quanto spiacevoli, a questo punto mi appaiono inevitabili e improcrastinabili.
Ricapitoliamo i fatti.
Nelle ultime settimane, il segretario comunale PRC Andrea Mazzeo ha pubblicato nel suo profilo FB una serie di post ingiuriosi e volgari nei confronti dei dirigenti nazionali e locali del Pd e, quel che è peggio, dei suoi elettori (ne mantengo copia fotografica). Insulti così pesanti che neppure dai banchi dell’opposizione erano mai giunti prima.
All’inizio ho voluto ignorarli, confidando che si trattasse solo di inopportune intemperanze giovanili. Purtroppo però le dichiarazioni non si sono fermate ed anzi hanno registrato una vera e propria escalation di turpiloquio ed epiteti irripetibili.
A questo punto il Pd e gli altri partiti della maggioranza hanno convocato un confronto formale con la segreteria del PRC, chiedendo che venissero presentate scuse ufficiali. Voglio essere chiaro, la richiesta non riguardava i contenuti politici, ma la forma volgare ed inaccettabile con la quale venivano espressi.
L’unica difesa, evidentemente debole e irricevibile, che ci fu presentata era che il profilo FB del Mazzeo era da considerarsi privato.
Tutti sanno però che chi riveste un incarico pubblico, sia esso politico o istituzionale, quando parla (e peggio ancora quando scrive) non può farlo prescindendo dal ruolo che ricopre.
Nonostante questa inoppugnabile constatazione, non avendo il sottoscritto la volontà di interrompere un rapporto decennale di alleanza e di collaborazione, chiesi personalmente ai due rappresentanti istituzionali del PRC (Vicesindaco e Consigliere Comunale) che almeno loro prendessero le distanze dai toni offensivi utilizzati dal loro segretario.
Ebbene e’ passato quasi un mese da allora e sulla mia richiesta (che ritenevo e ritengo ancora mite e ragionevole) e’ calato il silenzio e l’indifferenza degli interlocutori che per quanto mi riguarda equivale ad una implicita approvazione da parte loro degli insulti e delle volgarità proferite.
Ci ho riflettuto molto. Certo, l’opportunismo potrebbe indurmi a far finta di niente e a giungere così senza colpo ferire alla fine del mandato elettorale che peraltro è prossimo.
Ma è un atteggiamento che non mi appartiene, convinto come sono che non tutto si può ingoiare in nome del quieto vivere. Nella vita la cosa più importante e’ la dignità e non parlo solo della mia, ma soprattuto di quella di migliaia di cittadini cortonesi che hanno sostenuto e sostengono il PD, di cui mi sento responsabile e che non meritano di essere insultati impunemente.
Non mi resta pertanto che prendere atto che non è più possibile intrattenere rapporti di alleanza con chi ci ingiuria pubblicamente e non fa cenno minimamente di pentirsene.
Pertanto martedì 19 novembre, esercitando le prerogative che la legge riconosce al Sindaco, ho firmato il Decreto col quale ho revocato le deleghe di Assessore e Vicesindaco all’Arch. Gabriella Mammoli che dunque non potrà più fare parte della Giunta.
Sono davvero dispiaciuto di essere stato costretto a questo passo dal comportamento grave, irresponsabile e anche incomprensibile del PRC cortonese e del suo segretario comunale.
A questo punto però la mia decisione e’ da considerarsi irrevocabile.
Voglio peraltro tranquillizzare l’opinione pubblica che questo fatto non avrà alcuna conseguenza istituzionale, infatti la coalizione di governo, anche senza l’apporto del PRC, continua a mantenere la maggioranza assoluta in Consiglio Comunale.
Allo stesso modo si deve considerare che, anche senza il PRC, la coalizione che uscì vincitrice dalle ultime elezioni amministrative del 2009 continua a rappresentare la grande maggioranza degli elettori. Ricordo infatti che il sottoscritto risulto’ eletto con il 61,7% dei voti scrutinati e che a questo risultato il PRC contribuì con il 6,4%.
Pertanto la maggioranza consiliare continua a rappresentare il 55,3% degli elettori, conservando piena legittimità democratica.
Un’ultima notazione non può che riguardare il futuro. Come è noto, essendo alla fine del mio secondo mandato da Sindaco, per legge non potrò ricandidarmi.
Mi pare chiaro però che questa frattura politica segni l’impossibilità anche di una futura alleanza tra PD e PRC. E allora sorge inevitabilmente un sospetto.
Che fosse proprio questo che il PRC volesse ottenere con i suoi insulti? Era nota da tempo infatti agli addetti ai lavori la volontà di rompere con il PD più volte espressa (sempre su FB) dal segretario, guarda caso appena riconfermato, Andrea Mazzeo.
Creare un grave incidente diplomatico era l’unica possibilità per evitare di rinnovare un’alleanza con l’attuale compagine di governo con la quale il PRC ha sempre votato e condiviso tutti gli atti e le delibere sia in Giunta che in Consiglio Comunale, portando quindi la totale responsabilità delle scelte intraprese.
Come ha detto qualcuno, a pensare male si fa peccato, ma purtroppo il più delle volte ci si azzecca.
Il Sindaco di Cortona
Andrea Vignini
[.noresp.]