Nel recente consiglio comunale abbiamo sperato che da parte della maggioranza arrivasse un segnale, anche minimo, di presa di coscienza dei problemi del nostro territorio e degli impegni che ci si è assunti di fronte agli elettori. Abbiamo assistito invece al solito teatrino in cui una classe politica vuota e senza coraggio si rifiuta di dialogare con le opposizioni sul terreno dei contenuti di interesse pubblico.
La proposta della “contrattazione sociale” in vista del bilancio 2014 serve a coinvolgere il cittadino nella formulazione del bilancio stesso, delle scelte da operare e non da subire, per farci tutti noi parte attiva e quindi responsabile. Al momento solo il gruppo del Movimento 5 stelle ha accolto pubblicamente questa proposta e, grazie ad un lavoro di coordinamento, si punta a concretizzare a Cortona un’idea di partecipazione a queste scelte tanto importanti. Sarebbe oltremodo auspicabile poi che da parte del PD e del Sindaco Francesca Basanieri ci sia un pubblico chiarimento sul tema dell’edilizia scolastica dove in campagna elettorale furono fatte promesse riguardo il nuovo polo scolastico della Fratta (l’edificio attuale necessita di urgenti interventi di messa a norma per la sicurezza di studenti e lavoratori). Tutte promesse palesemente false che lucrano sui bisogni delle persone senza dare però nessuna concretezza. Costituiscono infatti un insulto, una miserabile elemosina, i 7000 euro concessi dal Governo per l’intervento in edilizia scolastica a Cortona (alla faccia dello sblocco del patto di stabilità). Il Sindaco Basanieri non può sottrarsi dall’intervenire su questa nostra richiesta di chiarimenti perché il tema è troppo importante per fare tatticismo politico. Qua c’è in gioco la vita e la dignità di tutta la nostra comunità che deve sentirsi indignata di fronte a questo modo di fare promesse elettorali per poi mancare ogni risultato. A Cortona le opposizioni si stanno muovendo e Rifondazione è pronta a dare il suo contributo nella speranza che tanti altri si uniscano alla battaglia di dignità che stiamo progressivamente perdendo.