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Cortona, mostra Louvre: svelata “l’Arianna”

{rokbox title=|  ::  L’apertura della cassa contenente l’Arianna oggi al MAEC|}images/caos1/ariannalouvre.jpg{/rokbox}

Fervono gli ultimi preparativi a Cortona per l’apertura della grande mostra “Le collezioni del Louvre a Cortona. Gli Etruschi tra l’Arno e il Tevere”.  Nelle sale espositive del Maec si stanno posizionando le opere importantissime giunte dal Louvre a Cortona nei giorni scorsi, con due accompagnatori, in vista del vernissage per la stampa e dell’inaugurazione ufficiale del grande evento previste per venerdì 4. (vedi foto de “l’Arianna”)

L’inaugurazione sarà alle ore 16.00 presso la Chiesa di Sant Agostino.

Casse sagomate e climatizzate, accorgimenti e attenzioni fin nei minimi particolari per oltre 40 tra sculture, gioielli, lastre tombali, buccheri e avori a testimoniare la cultura, l’arte ma anche le abitudini di vita e i commerci dei principali centri etruschi tra l’Arno e il Tevere (con alcuni disegni storici e documenti a completare il percorso ). Tornano dunque per la prima volta nei luoghi ove sono stati creati o rinvenuti pezzi fondamentali, alcuni dei quali oggetto per l’occasione di interventi di restauro. 
Tra le aperture di cassa che oggi hanno maggiormente emozionato i tecnici al lavoro e i conservatori del Maec vi è stata sicuramente quella dell’Arianna da Falerri, busto di una scultura monumentale scelta ad immagine della mostra e che da oggi campeggia negli stendardi che arredano il centro storico dell’antica Curtun. Datata al III sec. a.C., la scultura, raffigurante la moglie di Dioniso, può essere considerata come uno degli esempi più belli di coroplastica etrusca di età ellenistica, eppure fino a  una decina d’anni fa era conservato ancora privo di identità nei depositi del Dipartimento delle Antichità greche, etrusche e romane del Louvre. E’ stato il riscontro fatto da Françoise Gaultier – curatrice della mostra insieme a Laurent Houmesser è Paolo Giulierini e Paolo Bruschetta  –  con un disegno conservato presso l’Archivio di Stato di Roma ha permettere di riconoscere nella terracotta quella scoperta nel 1829 a Falerii Novi, (località all’epoca  compresa nei territori dello stato pontificio a una cinquantina di chilometri a Nord di Roma.). L’opera  entrò a far parte della prestigiosa collezione di Giovanni Pietro Campana,  direttore del Monte di Pietà di Roma e quindi fu acquistata dal Governo francese nel 1861 dopo la condanna del banchiere collezionista per peculato e la messa in vendita del suo museo.
Un evento reso possibile grazie all’eccezionale collaborazione avviata con il Museo del  Louvre, che nei mesi scorsi ha sottoscritto un accordo triennale con Cortona, antica  lucumonia etrusca, a conferma – dopo la mostra realizzata due anni fa con il Museo Ermitage di San Pietroburgo – della rilevanza assunta a livello internazionale dalla città toscana sul tema degli Etruschi. 
Ma in mostra vi saranno anche altre opere famose, come la Testa da Fiesole – un bronzo del III  secolo a.C., acquistato dal Louvre nel 1864, parte di una statua onorifica raffigurante un giovane aristocratico etrusco – e quattro importantissimi bronzi del Falterona: statuette appartenenti a un eccezionale deposito votivo rinvenuto nel 1838 e oggi diviso tra i maggiori musei europei ed entrate a far parte delle collezioni del Louvre, attraverso acquisizioni successive. Ancora i gioielli Castellani, le lamine da Bomarzo, alcuni pezzi eccezionali da Chiusi, solo per citare alcuni degli oggetto che saranno esposti fino al 3 luglio al Maec.
Un evento dunque che riconferma, a distanza di due anni dall’esposizione realizzata con il Museo Statale Ermitage  la centralità nei rapporti internazionali raggiunta da Cortona. La mostra – che ha l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica Italiana e il patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e del Ministero degli Affari Esteri  –  è promossa del Musée du Louvre e dal Maec-Museo dell’Accademia Etrusca e della Città di Cortona, dal Comune di Cortona, Regione Toscana, Provincia di Arezzo, Ente Cassa di Risparmio di Firenze, dal Mibac-Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Toscana, la Soprintendenza per i Beni Archeologici per la Toscana e dall‘Accademia Etrusca, con il contributo della  Banca Popolare di Cortona, Coingas, La Braccesca, Valdichiana Outlet Village e Arezzo Fiere e Congressi, oltre ad uno stuolo di operatori locali che aderiscono all’operazione, con promozioni ad hoc. L’organizzazione generale è del Dipartimento delle Antichità greche, etrusche e romane e della Direzione della Produzione Culturale del Museo del Louvre, del  MAEC e di Villaggio Globale International e avrà un importante catalogo Skira

Michele Lupetti

Colui che nel lontano 2006 ideò tutto questo. Fondatore e proprietario di ValdichianaOggi, dopo gli inizi col blog "Il Pollo della Valdichiana". Oltre a dispensare opinioni sulle cose locali è Beatlesiano da sempre (corrente-Paul Mc Cartney), coltiva strane passioni cinematografiche e musicali mescolando Hitchcock con La Corazzata Potemkin, Nadav Guedj con i Kraftwerk. I suoi veri eroi, però, sono Franco Gasparri, Tomas Milian, Maurizio Merli, Umberto Lenzi... volti di un'epoca in cui sarebbe stato decisamente più di moda: gli anni '70

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