Credo sia opportuno fare alcune precisazioni rispetto a quanto è stato affermato dalle Organizzazioni Sindacali nel comunicato stampa di venerdì 19 aprile. Intanto non corrisponde a verità l’affermazione che parla di una “disdetta unilaterale del contratto” da parte dell’Amministrazione Comunale. Il contratto decentrato sottoscritto con i sindacati non è affatto disdetto in alcun modo, ma è valido e vigente, come valida è la clausola in esso contenuta che concede le 35 ore settimanali ai dipendenti turnisti purché ne sussistano i presupposti previsti dal CCNL.
È proprio la mancanza dei presupposti indispensabili all’applicazione delle 35 ore (riduzione della spesa per l’ente e modifica strutturale dell’assetto dei servizi) che ha obbligato l’Amministrazione Comunale a disapplicare dal 2011 la concessione delle 35 ore. Dopo approfondite verifiche fatte, anche in seguito a precisa segnalazione dell’Organo di Revisione, l’Amministrazione Comunale ha appurato che i presupposti per la concessione delle 35 ore non sussistono né ora e neppure in passato e da questo è scaturito il recupero decennale previsto dall’art. 2033 del Codice Civile.
Pur non essendo un atto dovuto, le organizzazioni sindacali sono state convocate e informate sia ufficialmente che in via informale dei procedimenti che l’Amministrazione Comunale è obbligata a mettere in atto. L’Amministrazione Comunale si è resa anche disponibile a trovare, in accordo con i sindacati, una modalità di recupero che risulti la meno impattante possibile per i dipendenti coinvolti. Inoltre ci siamo sempre dichiarati disponibili a concedere nuovamente le 35 ore, purché le organizzazioni sindacali o i responsabili dei servizi interessati elaborino proposte attuabili e rispettose delle norme contrattuali. Ad oggi non è pervenuta alcuna proposta.
Concordo con i Sindacati quando affermano che l’Italia è cambiata.
È cambiata perché dal 1997 la normativa sulla Pubblica Amministrazione ha separato responsabilità e ruoli, soprattutto quello di indirizzo politico proprio degli organismi elettivi da quello tecnico e gestionale proprio delle figure dirigenziali. È cambiata da quando le leggi hanno limitato drasticamente, purtroppo a svantaggio del sindacato, i rapporti di forza nelle relazioni tra parte sindacale e controparte, qualsiasi essa sia. Nonostante ciò l’Amministrazione Comunale ha continuato, pur non essendo obbligata, a mantenere la stessa metodologia di relazioni sindacali precedenti all’entrata in vigore della “riforma Brunetta” coinvolgendo e spesso condividendo con i sindacati sia politiche contrattuali sia politiche di gestione del personale che, mi sia consentito, non hanno mai offeso e umiliato i dipendenti come invece oggi viene ingiustamente dichiarato.
Credo che il Sindaco e la sua maggioranza non debbano riappropriarsi del potere, soprattutto perché credo che amministrare una comunità non debba essere un esercizio di potere ma un servizio, perché l’Amministrazione Comunale non è proprietà né dei politici né dei “burocrati”, ma dei cittadini che pagano le tasse e si aspettano in cambio da amministratori e dipendenti servizi efficienti ed adeguati.
Pertanto chi amministra, se si accorge che, seppure in buona fede, sono stati commessi errori sia di natura amministrativa sia di natura tecnica che hanno comportato un onere aggiuntivo per l’Amministrazione e di conseguenza per i cittadini, oltre che obbligato dalla normativa è moralmente tenuto a recuperare il dovuto nell’interesse di tutti gli amministrati.
Infine trovo molto stravagante che chi fra le Organizzazioni Sindacali ha firmato a più riprese accordi con il Ministro Brunetta e con il suo Governo si senta in diritto di elargire consigli o impartire lezioni a chi fino ad oggi ha ritenuto di non mettere mai in discussione il metodo della concertazione.
Comunque, ad ennesima dimostrazione della buona volontà dell’Amministrazione Comunale, il Sindaco e la Giunta vogliono manifestare ancora una volta piena disponibilità al confronto, allo scopo di trovare una soluzione la più condivisa possibile, con l’unico limite imprescindibile del rispetto scrupoloso delle leggi che tutti quanti, volenti o nolenti, siamo tenuti ad osservare.
L’Assessore al Personale
Diego Angori
Si sa come Umbria Jazz, in ormai dieci lustri, abbia portato a Perugia e dintorni,…
Convegni, tavole rotonde, degustazioni enogastronomiche, mostre fotografiche e documentali tutto dedicato all'animale simbolo della Valdichiana:…
“E io vado a mangiare dallo zio Ernesto!!” Scommetto che se solo avesse un ospitale…
È uscita la nuova guida di Condé Nast Johansens per una vacanza in una delle…
Nel genere da me e da tanti altri amato c’ è sempre stata la contrapposizione…
TOP TEN Mussolini il capobanda. Perchè dovremmo vergognarci del fascismo di Aldo Cazzullo,…
View Comments
La riduzione dell'orario di lavoro a 35 ore era stato previsto dal CCNL per servizi che prevedono turnazione a condizione che fosse decisa in sede di contrattazione decentrata. Esattamente ciò che avvenne ed anzi mi risulta che ci fu un risparmio da parte del Comune sulla spesa per straordinari. L'accordo venne sottoscritto dall'Amministrazione e dai Sindacati, nonchè approvato dai Dirigenti e dalla Giunta. I revisori dell'epoca non ebbero nulla da eccepire, quindi gli oltre 40 dipendenti interessati non hanno preso nulla indebitamente, ma tutto autorizzato e ben motivato. Del resto per richiedere indietro dei soldi, per i 10 anni scorsi, ci dovrebbe essere almeno una sentenza, quantomeno di un giudice, o di un TAR, oppure della Corte dei Conti, ma secondo me l'amministrazione comunale non può richiedere più nulla perchè gli atti firmati ed approvati avevano tutti i crismi della legittimità. D'ora in poi il Comune può decidere altro, ma solo dal 2011 in poi, quando venne disapplicata la norma del contratto decentrato aziendale.