Nel rione del Poggio (la parte alta di Cortona), in un ambiente caratteristico e di grande suggestione, sorge la chiesa di San Niccolò, monumento architettonico appartenente alla omonima Compagnia Laicale, istituita alla metà del Quattrocento su ispirazione di San Bernardino da Siena e tuttora attiva ed operante nel campo della solidarietà e della conservazione del monumento affidatole.
La chiesa è oggi uno dei luoghi più visitati, fotografati ed amati da turisti e dai cortonesi.
La Compagnia Laicale di San Niccolò in questi anni si è impegnata non solo per garantire l’apertura e la fruibilità della chiesa, ma anche con interventi di recupero, stringendo un accordo con la Cooperativa AION che ha messo a disposizione proprio personale qualificato per garantire l’apertura e l’assistenza ai numerosi visitatori.
Allo stesso tempo, alla fine dell’estate 2011, si è provveduto alla sistemazione del suggestivo giardino soprastante il sagrato, nel quale già sono stati organizzati incontri ed eventi, ma che potrebbe essere ancora di più utilizzato nella prossima stagione turistica per spettacoli, concerti e occasioni particolari.
In tutte queste occasioni la Compagnia Laicale di San Niccolò ha potuto contare sull’appoggio della Banca Popolare di Cortona, che mai ha fatto mancare il proprio contributo e la propria solidarietà all’opera di conservazione e manutenzione di quello che a buona ragione deve considerarsi uno dei monumenti simbolo della città di Cortona.
L’Istituto di credito cortonese è sempre stato un punto di riferimento nella grande quantità di iniziative di tipo culturale organizzate in città; ricoprendo un ruolo fondamentale, e non solo sotto il profilo economico.
Per garantire la sicurezza, la Compagnia ha realizzato un nuovo e sofisticato impianto di allarme e videocontrollo, e migliorato la visibilità notturna del complesso monumentale, utile peraltro anche per l’eventuale fruizione serale (già prevista con spettacoli nel periodo natalizio organizzati con l’appoggio dell’Associazione cortonese degli Amici della Musica).
scheda
La Chiesa di San Niccolò
Nella sua lunga vita ha avuto una complessa storia edilizia: costruita in forme romaniche intorno al XV secolo fu ampiamente rimaneggiata fra Seicento e Settecento con l’aggiunta del soffitto a cassettoni lignei dipinti e del palco dell’orchestra; probabilmente in quella occasione furono aggiunti gli altari laterali e ristrutturato il maggiore, mentre alle pareti furono appoggiati i banconi lignei destinati ai confratelli della Compagnia, e ridipinte le pareti nascondendo gli affreschi che le decoravano.
Dopo una serie di vicissitudini legate alle leggi di soppressione degli enti ecclesiastici prima napoleoniche e poi unitarie, nel corso del Novecento fu aggiunta la cappella laterale per la collocazione del simulacro di Gesù al Calvario – che assieme ad altre statue di culto delle chiese cittadine, percorre le vie cortonesi durante la processione del Venerdì Santo – e ripristinata la loggia anteriore ed il corridoio laterale coperto. Il definitivo restauro della chiesa e la ripresa dell’attività della Compagnia avvennero all’inizio degli anni Cinquanta del Novecento, mentre importanti opere di consolidamento e di definitiva sistemazione furono completate nel 2005.
All’interno della chiesa vi sono notevoli opere d’arte: sull’altare maggiore domina una tavola opistografa di Luca Signorelli, raffigurante sulla faccia anteriore la deposizione di Cristo nel sepolcro, in mezzo ad una schiera di santi e sorretto da un angelo e su quella posteriore la Madonna con Bambino fra i Santi Pietro e Paolo; sulla parete sinistra resta, pur con ampie lacune, un affresco di scuola signorelliana raffigurante un’edicola con la Madonna fra due gruppi di Santi.
Sugli altari laterali e nella cappella sono pregevoli tele sei e settecentesche; in una nicchia a lato della porta è conservato un album su una delle cui pagine il pittore futurista cortonese Gino Severini – anch’esso confratello della Compagnia Laicale – tracciò ad acquerello un’immagine di San Niccolò e lasciò una toccante testimonianza del suo attaccamento alla chiesa