La stagione di prosa del teatro Signorelli di Cortona entra nel suo periodo di maggior intensità e lo fa con una pièce di Pirandello tra le più intense e con protagonista un gigante del teatro Italiano: Umberto Orsini, classe 1934. Giovedì 22 gennaio a Cortona “Il Giuoco delle Parti”, opera scritta scritta nel 1918, inizialmente pensata da Luigi Pirandello per il grande Ruggero Ruggeri.
Tuttavia, nonostante una straordinaria interpretazione, lo spettacolo non piacque e ben presto venne dimenticato.
Dovettero trascorrere quasi cinquant’anni perché questa commedia, a tutt’oggi considerata una delle espressioni più mature della produzione pirandelliana, fosse ripresa e riportata al successo grazie alla Compagnia dei Giovani, in uno storico allestimento che debuttò al Teatro Eliseo di Roma nel 1965.
Tratta dalla novella Quando si è capito il giuoco del 1913, la commedia si svolge nell’arco di trentasei ore.
Leone Gala è tradito dalla moglie Silia, con il suo migliore amico, Guido Venanzi ma, da uomo di mondo, accetta di andarsene da casa e di lasciare il suo posto a Guido.
Questo tanto civile perbenismo indispettisce Silia, che appena le si presenta una fortuita occasione (un’ offesa fattale da un giovane nobile ubriaco) non esita a mettere a repentaglio la vita del marito, trascinandolo in un duello.
Leone accetta: dovrà essere lui, secondo le regole, a sfidare il gentiluomo, ottimo tiratore, e l’amico Guido gli farà da padrino.
Ma al momento fissato per lo scontro, Leone rivela di non aver alcuna intenzione di scendere sul terreno
L’adattamento di Orsini, Roberto Valerio e Maurizio Balò (autore anche delle scene) ha piantato il dramma nel terreno dei ricordi del protagonista facendo sì che i personaggi e la vicenda sbocciassero dal passato.
Il Leone Gala di Orsini è un vecchio ricoverato in una casa di cura, dalla sedia a rotelle guarda le scene del suo passato farsi vive.
La regia di Valerio risolve con una soluzione da manuale: una scenografia molto alta con pannelli scorrevoli, all’occorrenza semi trasparenti, è l’interno prima della casa di cura e poi dell’abitazione di Silia o dello stesso Gala. Come alla scena basta un movimento e una luce per cangiare l’ambientazione, alcuni attori devono operarsi per il doppio ruolo.
Umberto Orsini si è circondato di giovani – Carlo de Ruggeri e Woody Neri, i quali non solo tengono in pugno a dovere i propri personaggi, ma riescono anche a colorarli di interessanti sfumature – e di attori la cui esperienza ed efficacia non permette sbavature: la Sila di Alvia Reale è altera, con un pizzico di follia; Michele Di Mauro gioca a dovere con la codardia di Guido Venanzi, ne fa un uomo piccolissimo, tanto da giustificare alla perfezione il gesto con cui prenderà il posto di Gala nel duello e poi Flavio Bonacci, medico sulle punte dell’ironia, che riesce a non cadere nei tranelli della macchietta. Ma soprattutto c’è una varietà complessiva nella recitazione che quasi mai si appiattisce su toni e inclinazioni vocali paludate.
Uno spettacolo, fatto di ‘carne e di sangue’, di grande impatto, prodotto dalla Compagnia Orsini
Info
Teatro Signorelli 0575 601882 info@teatrosignorelli.com
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