Gli “effetti retroattivi di una sincerità mal gestita” sono quelli dell’atto unico Zitto!, di Gianluca Musiu, con Clara Sancricca e lo stesso Musiu, in scena al chiostro di San Francesco questa sera MERCOLEDI 10 AGOSTO alle 21.15., nell’ambito dell’ars festival Orizzonti di Chiusi (ingresso gratuito). A seguire, Calici di stelle, in piazzetta dell’Olivazzo – alle 23: degustazione di vini e musica dal vivo nella notte di San Lorenzo, a cura del Comune di Chiusi e della locale Filarmonica. I posti sono limitati e l’ingresso, in questo caso, è a pagamento.
Si tratta di un appuntamento ormai tradizionale e sempre affollato, rispetto alla programmazione di un festival giunto alla nona edizione e diretto da Manfredi Rutelli che, allo stesso modo, sta registrando il tutto esaurito ai concerti e alle serate teatrali. L’ars festival ha richiamato anche personaggi come l’attore della fiction Rai La Squadra, Stefano Moffa, con parte dello staff tecnico, che hanno assistito a uno spettacolo. E questa sera, Orizzonti propone una storia originale e accattivante come quella di Zitto!, che ruota intorno alla fatidica frase: “Non potrei mai immaginare che ci sia al mondo qualcosa che riguarda noi due di cui tu non sia al corrente.” Ma che succede se Luca tradisce la sua compagna Marta, e poi le confessa il tradimento? Zitto racconta contraddizioni, forme che vorrebbero essere contenuti e di contenuti incontenibili come i bianchi disegni nel cielo; la storia di un amore, di un cane che mi volge le spalle, dei mesi che corrono quando ci si sta per lasciare, del senso dei sensi di colpa, di un mal di schiena che diventa colite, di quello che si vorrebbe fare quando non lo si può più fare, della paura di rimanere soli, di un eritema solare, di un alito che si appesantisce quando non ci si ama più, della cellulite al telefono, di un pediluvio dopo un matrimonio. “Zitto” è un consiglio e una domanda. Il filo tra due punti sospesi, un percorso che si fa sulle punte, il dolore di una caduta. Come il colesterolo buono e cattivo anche la sincerità ha una sorella gemella da evitare: quella che sfida il senso di appartenenza carnale, l’orgoglio, l’istinto al di là di ogni discorso e di tutti i buoni intenti. Il tradimento è questione di sangue e Marta non ha strumenti per perdonare. Luca non ha strumenti per essere fedele. Tutto sarebbe rimasto come prima senza quella confessione. E l’amore? È l’equilibrio degli impulsi, delle ragioni mie e dell’altro, delle comprensioni, dell’essere uomini e animali: la maratona di un funambolo. Per informazioni sul festival, tel. 3495182479