La crisi non ferma la stagione teatrale di Chiusi, dove il Comune e la Fondazione Toscana Spettacolo sono riusciti proporre una stagione che conferma, e anzi rilancia, i fasti del recente passato. Nove gli spettacoli in cartellone, proprio come lo scorso anno (e questo è già un successo), con grandi nomi in scena tra il 18 novembre e il 22 marzo. Si comincia con Rocco Papaleo, si finisce con Glauco Mauri e Roberto Sturno. In mezzo, Roberto Herlitzka, Ambra Angiolini e Pier Giorgio Bellocchio, Lella Costa, Ugo Dighero e la Banda Osiris. L’idea è di soddisfare il palato fine di un pubblico affezionato, conciliando diversi generi a prezzi assolutamente popolari, con il filo conduttore della qualità dell’offerta. E, tanto per dire dell’attenzione e dell’amore che caratterizza l’azione dell’istituzione teatrale del Comune di Chiusi (presieduta da Marco Mercanti, direzione artistica di Manfredi Rutelli), la presentazione del cartellone è avvenuta nei giorni scorsi direttamente a teatro, in forma “recitata”, seguita dalla prova generale aperta di “Non si sa come”, commedia tratta dal testo di Luigi Pirandello, con Sebastiano Lo Monaco. Persino un atto rituale, dunque, è stato trasformato in uno spettacolo e in un omaggio al caloroso pubblico di Chiusi e dintorni. Un evento “fuori programma” che ha contribuito a creare l’attesa, e a far crescere le richieste di abbonamento. Il primo spettacolo (“Eduardo, più unico che raro!”) è un omaggio al grande De Filippo tratto dai suoi atti unici. Quindi, il 27 novembre, Herlitzka sarà in scena con “Elisabetta II”, di Thomas Bernhard. In prossimità del Natale, sabato 18 dicembre, la Spellbound Dance Company, con la direzione artistica di Mauro Astolfi presenta “Carmina Burana”, con musiche di Orff, Caracciolo, Vivaldi. Il nuovo anno inizia con Ambra Angiolini e Pier Giorgio Bellocchio, giovedì 20 gennaio, con la riduzione e l’adattamento teatrale del celebre film “I pugni in tasca”. Il 30 gennaio si va su un classico “rivisitato”: il capolavoro di William Shakespeare “Amleto”, messo in scena della Compagnia Laboratorio di Pontedera, che ha aggiunto il sottotitolo “Nella carne il silenzio”. A pochi giorni di distanza, il 5 febbraio, altro appuntamento con “Barbieri”, ideazione e regia di Roberto Caccavo. Lella Costa sarà sul palco il 19 febbraio con “Arie”. Sarà quindi la volta di Ugo Dighero e Banda Osiris, invece, il 4 marzo, con “Italiani, italieni, italioti”: monologhi, canzoni, ballate tratti dall’acuta e irriverente penna di Michele Serra. Grandi nomi anche il 22 marzo: Glauco Mauri e Roberto Sturno interpretano “L’inganno” (Sleuth) di Anthony Shaffer. Sarà il gran finale di una stagione che si fa notare per la qualità delle proposte. L’assessore comunale alla cultura, Leonora Gherardi, sottolinea un dato di fatto: “La cultura – afferma – è stata difesa. Abbiamo fatto il possibile per proporre ancora una stagione di alto livello, confermando Chiusi come punto di riferimento culturale della Val di Chiana, e non solo per il teatro”