La scuola, i genitori e il Comune di Chiusi hanno definito un piano per garantire la sicurezza degli allievi all’entrata e all’uscita dagli edifici scolastici. Si tratta di un problema spesso sottovalutato, ma la legge parla chiaro: chiunque abbandoni un minore fino ai 14 anni “è punito con la reclusione da sei mesi a cinque anni”. Per questo, ogni istituto d’istruzione “ha il dovere di provvedere alla sorveglianza degli allievi minorenni per tutto il tempo in cui gli sono affidati, e quindi fino al subentro, reale o potenziale, dei genitori o di persone da questi incaricate”, senza ammettere liberatorie. Il dirigente scolastico Rita Albani dell’istituto comprensivo Graziano da Chiusi, in un’ottica di comunità educante, insieme all’assessore alle politiche sociali Simona Cardaioli, al comandante della polizia municipale Fabrizio Giannini e al rappresentante dei genitori Roberto Bianchini, ha studiato i pericoli per arrivare a una mappatura dei rischi e alle soluzioni. Dopo un accordo con i genitori, si è arrivati a queste decisioni. Scuola primaria Scalo. Entrata. L’apertura dei cancelli avviene dalle 8, sia quello sulla via che collega la scuola a via Oslavia, sia quello posto al termine di via Gorizia posto sul retro della scuola, per evitare una concentrazione di bambini su una strada stretta e transitata. Uscita. Sono state predisposte uscite diversificate con un altro percorso pedonale alternativo, attraverso l’apertura del cancello posto alla fine di via Gorizia, per gli alunni della zona Biffe, via Trieste, piazza Brescia e altre. Scuola primaria Chiusi Città. Entrata. È stato modificato l’orario di accesso alla ztl (8,05-8,30 e 13,10-13,30), con permessi rilasciati ai soli genitori che abitano in zone non servite da scuolabus. Uscita. Tre sono le uscite individuate, con divieto assoluto di sosta davanti alle uscita di sicurezza. Scuola secondaria di primo grado. Entrata. È stata garantita l’apertura di tutti i cancelli per permettere di sostare nel cortile della scuola non aperto al traffico, evitando un concentramento di allievi eccessivo su una strada con traffico sostenuto. Uscita. Per garantire l’incolumità degli allievi, costretti a fare lo slalom tra le macchine, è stato regolamentato il parcheggio per recuperare spazi e garantire un deflusso ordinato, con la vigilanza di volontari Auser e Ada. “In questo caso – osserva l’assessore Simona Cardaioli – lo stazionamento perenne di camper e roulotte contribuiva a limitare l’accesso al parcheggio della scuola. Ora, limitando la sosta a quattro ore, diamo una mano anche ai turisti, che trovano libera l’unica area del comune attrezzata per questo tipo di sosta”.
Inoltre, per tutte le scuole sono previsti: l’incentivazione del Piedibus con la riduzione delle auto e quello salutistico e il gusto di camminare insieme dei bambini; lezioni di educazione stradale da parte della polizia municipale; informazione ai genitori su norme, rischi e soluzioni individuate; ricognizione per casi particolari del grado di maturità, autonomia e responsabilità del minore attraverso un colloquio con i genitore; predisposizione di una presa d’atto dei genitori che permetta a chi non può riprendere il proprio figlio né personalmente né delegando un adulto di farlo andare e tornare a scuola da solo. “Nessun documento – afferma la dirigente Albani – può ridurre la potenziale responsabilità della scuola, connaturata all’obbligo di vigilanza, che viene meno quando il minore passa sotto la custodia dei genitori”. Tuttavia, conforta la risposta dell’avvocato Nieri del Provveditorato di Siena, cui era stato chiesto un parere: “Il lavoro di approfondimento potrebbe costituire un esempio da seguire anche per altre scuole. Se non risolutivo è comunque molto utile, anche perché frutto di un lavoro svolto in sinergia dalle varie istituzioni e determina la creazione di un ambiente favorevole alla sicurezza che armonizza il passaggio dalla vigilanza garantita dalla scuola a quella afferente la sfera privata dei genitori”.