A Chiusi non si parla d’altro che del ritrovamento di Quinto Rossi. La vicenda del concittadino, ottantenne, conosciuto da tutti, aveva creato preoccupazione. Poi la lieta notizia del ritrovamento, a 72 ore dalla scomparsa, nei pressi della zona industriale di Chiusi. Il vicesindaco di Chiusi Fausto Bardini esprime soddisfazione e un ringraziamento a tutti coloro che hanno consentito di salvare una vita.
“Questa vicenda – afferma Bardini – dimostra che il nostro Comune dispone di forze dell’ordine e di volontari all’altezza del loro compito. Ma direi, anche di semplici cittadini che hanno dimostrato grande solidarietà, dando un contributo importante. Non dimentichiamoci che proprio dei volontari di Chiusi sono stati i primi ad avere la fortuna di individuare il nostro Quinto Rossi. E vorrei ringraziare anche l’imprenditore Roberto Rocchi della Sice, che ha messo a disposizione l’elicottero della sua azienda per contribuire alle ricerche”. Il vicesindaco ieri ha brindato al ritrovamento insieme ai coordinatori “sul campo” delle ricerche Gabriele Forti, vicecapostazione del Soccorso alpino e speleologico del Monte Amiata e Luca Quercioli dei Vigili del Fuoco di Siena. Insieme a loro c’erano gli appartenenti a Carabinieri, Polizia, Croce rossa italiana, Polizia urbana di Chiusi, oltre al personale dell’Unione dei Comuni e della Pubblica assistenza, e perfino squadre di cacciatori. Il coordinamento complessivo delle indagini, a termini di legge, è stato della Polizia. Il Comune di Chiusi ha dato un supporto per tutti gli aspetti logistici, distribuendo generi di conforto ai soccorritori, mentre il vicesindaco ha preso parte alle decisioni più importanti. Alla fine, la tenacia ha pagato: insperato, è arrivato il lieto fine. Quinto Rossi sta lentamente riprendendosi dalla brutta avventura, che poteva rischiargli la vita. Dopo l’escursione in campagna di domenica pomeriggio era rimasto all’addiaccio per due notti e ancora in giro nelle campagne per un’altra mezza giornata, senza possibilità di alimentarsi. Per sua fortuna le temperature sono scese ulteriormente verso il basso subito dopo il suo ritrovamento, con la possibilità di nevicate. E un’altra notte all’aperto sarebbe risultata fatale ad un fisico già provato. Decisivo per il ritrovamento è stato l’arrivo del cane molecolare Piergiorgio, in dotazione al Soccorso alpino e spelelogico. Si tratta di un blodhound o segugio di Sant’Uberto (uno dei tre che operano in tutta Italia) con un olfatto in grado di memorizzare l’odore delle persone e di riconoscere una traccia a distanza di diversi giorni. Questa razza lavora sulla molecola dell’odore, per questo è chiamato molecolare. Piergiorgio ha portato tutti a valle, rispetto alle ricerche che gravitavano introno alla zona dell’ultimo avvistamento, nelle campagne di Chiusi in direzione di Cetona. Poi tre ragazze della Pubblica assistenza, con la coda dell’occhio, hanno visto i piedi di Quinto, tra la vegetazione. Ed è stata la sua salvezza
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