Chiusi, insieme ad altri dieci comuni italiani, ha deciso di fondare l’associazione delle Città del pallone con il bracciale per valorizzare lo storico gioco, attualmente inserito nei “Ruzzi della conca” dello scalo. Un convegno che si è svolto a Treia, in provincia di Macerata, lo scorso 30 luglio è servito lanciare l’idea e a presentare una bozza di statuto. Insieme ai rappresentanti degli altri enti locali, l’assessore Andrea Micheletti ha siglato un protocollo d’intesa insieme al nucleo dei comuni fondatori, con l’impegno di arrivare entro novanta giorni alla costituzione vera e propria dell’associazione.
L’occasione per lanciare questo progetto a Treia è stata data dai festeggiamenti per la Disfida del Bracciale (in programma il 6 agosto) della cittadina marchigiana, con tante serate di cene caratteristiche nelle taverne, botteghe artigiane, esposizioni d’arte, spettacoli di strada. “Una bella atmosfera – sottolinea l’assessore Micheletti – quella che si è respirata in una storica cittadina di dimensioni analoghe a Chiusi. Il clima è di una partecipazione popolare assai simile a quella che circonda la nostra palla al bracciale. Le regole sono leggermente diverse, visto che a Treia si gioca contro un muro e non in un campo sportivo come a Chiusi, dove lo stile è molto più simile al tennis. Anche il maglio è di diversa foggia, ma quello che conta è lo spirito, che unisce nella passione per questo sport storico”.
Il progetto dell’associazione nazionale ha tra gli obiettivi valorizzare il gioco del pallone con il bracciale sotto l’aspetto sportivo, turistico e culturale, favorire la costituzione di società sportive locali, puntare all’organizzazione di un campionato nazionale. Inoltre, si intende incentivare la pratica del gioco a livello giovanile, riscoprire la storia e le origini di questo sport. “Fare rete – aggiunge l’assessore Micheletti – è l’unico modo per far emergere un gioco affascinante ma legato a isolate tradizioni locali, che meritano di essere conosciute. Solo unendo le forze è possibile avere una visibilità, e aumentare il prestigio dei singoli tornei, fino ad allargare il confronto a diverse realtà”. A Chiusi scalo la palla al bracciale si gioca entro la prima settimana di settembre, e intende riscoprire uno dei giochi nazionali italiani più antichi: fu lo spettacolo atletico più popolare in Italia fino agli anni Venti del secolo scorso. I giocatori di pallone al bracciale erano tra gli atleti più ricchi, nel mondo di allora. “Il mondo non può tornare indietro – osserva il sindaco Stefano Scaramelli – ma certo un gioco avvincente come questo può divertire, dare occasioni di svago e di incontro, cementare un tessuto sociale sempre più articolato, come quello dello scalo. Si tratta di una realtà cresciuta in fretta negli ultimi decenni, attorno alla stazione ferroviaria, e merita di trovare una propria identità coltivando vecchie e nuove tradizioni”
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