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Chiusi: la città e lo Scalo unite da un marciapiede. I lavori procedono

Vanno avanti in maniera spedita, e con un ritmo superiore alle previsioni, i  lavori per i marciapiedi che uniranno la città allo scalo. Si prefigura legame fisico attraverso passaggi messi in sicurezza, per interrompere una separazione che può essere definita più mentale che fisica. E già si notano i primi tratti piastrellati e perocrribili, protetti da balaustre in metallo. “Sono interventi attesi da sempre – sottolinea il sindaco Stefano Scaramelli – che facevano parte del mio impegno in campagna elettorale.

Hanno il valore simbolico, ma anche pratico, di superare la cesura urbanistica tra l’antica città e il nuovo insediamento, cresciuto in fretta intorno alla stazione”.  E per unire i due centri non mancano altre iniziative, come dimostrano le attività delle due associazioni di via che promuovono in parallelo, per la prima volta, gli eventi natalizi.

L’investimento sui marciapiedi è significativo: 635mila euro, tra i più importanti in assoluto tra quelli affrontati dal Comune. Questi lavori, insomma, appartengono alla categoria delle scelte strategiche, che evidenziano una visione politica tra le più lungimiranti degli ultimi anni.  L’obiettivo è di fare un unico centro, costruendo le infrastrutture necessarie a superare una distanza assolutamente praticabile, da affrontare a piedi, contribuendo a risolvere il problema dei parcheggi, a limitare il traffico e, quindi, l’inquinamento: basta affrontare una camminata di una decina di minuti, con poche centinaia di metri da percorrere e un leggero dislivello. Inoltre, integrare i due centri significa ricucire due realtà urbane, con strade o abitazioni che non andranno a intaccare ulteriori spazi esterni, preservando l’ambiente. In prospettiva c’è la costruzione di una nuova strada, per favorire la distribuzione del traffico, e legare ulteriormente le due realtà.

“Investiamo in sicurezza – conclude Scaramelli – e sulla qualità della vita. Idealmente, ricuciamo le opere già realizzate in città e allo scalo, con altri marciapiedi, aree verdi e parcheggi, compreso quello ‘rosa’, destinato alle donne. Ora affrontiamo un salto di qualità, unendo un centro urbano dalle radici antichissime a uno scalo con tanti servizi. Integrare città e scalo significa unire le due vocazioni, dando a entrambi valore aggiunto. E, quindi,  generare sviluppo economico, migliorare opportunità e servizi, trattenere giovani coppie. La nostra comunità ha bisogno di una visione più organica e razionale del territorio, e di superare inutili divisioni”. Insomma, il significato dei nuovi marciapiedi va ben oltre l’opera in sé: rappresenta un investimento che idealmente tiene unita un’intera comunità

Michele Lupetti

Colui che nel lontano 2006 ideò tutto questo. Fondatore e proprietario di ValdichianaOggi, dopo gli inizi col blog "Il Pollo della Valdichiana". Oltre a dispensare opinioni sulle cose locali è Beatlesiano da sempre (corrente-Paul Mc Cartney), coltiva strane passioni cinematografiche e musicali mescolando Hitchcock con La Corazzata Potemkin, Nadav Guedj con i Kraftwerk. I suoi veri eroi, però, sono Franco Gasparri, Tomas Milian, Maurizio Merli, Umberto Lenzi... volti di un'epoca in cui sarebbe stato decisamente più di moda: gli anni '70

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  • Mi piacerebbe capire perchè si insiste su questa grave separazione "mentale" tra Chiusi centro storico e Chiusi Scalo, se è solo un motivo (enfatizzato) per giustificare la costosissima opera, almeno evitino di coinvolgere tutti i cittadini, perchè io sono convinta che sono pochissimi a sentire questa divisione

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Michele Lupetti
Tags chiusi

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