Nella notte del 15 agosto è venuto a mancare all’affetto dei suoi cari Edoardo Montebove, sostituto commissario e “storico ” comandante della Polfer di Chiusi: ruolo che ha ricoperto dal 1976 al 2002. Il sindaco Stefano Scaramelli, a nome del Comune di Chiusi e di tutta la cittadinanza, si unisce al cordoglio di tanti chiusini e dei colleghi. Edoardo era stimato per la professionalità e la riservatezza, ma anche per l’aiuto silenzioso verso gli altri: lo dimostrano gli episodi sconosciuti persino ai familiari, che amici e parenti raccontano con riconoscenza in queste ore.
La sua modestia era proverbiale: ad esempio, dopo aver ricevuto il titolo di Cavaliere della Repubblica, aveva tenuto nascosta la notizia dell’onorificenza e la relativa pergamena a tutti, persino ai suoi cari. In Polizia dagli anni Sessanta, ha fatto l’investigatore a Catania, Bolzano, ma anche Firenze e Roma nei difficili anni del terrorismo, prima di approdare a Chiusi: una sorta di tappa di avvicinamento al suo paese di origine, Grotte Santo Stefano, frazione di Viterbo, dove è tornato a vivere negli ultimi tempi. Due gli episodi che lo hanno impegnato particolarmente durante gli anni chiusini: l’omicidio De Dominicis e il grande deragliamento di un treno negli anni Ottanta, episodio che lo vide tra i primi soccorritori. Edoardo è scomparso all’età di 69 anni, a seguito di una terribile malattia. Lascia la moglie Anna, il figlio maggiore Massimo – a sua volta poliziotto e noto giornalista pubblicista – e il figlio minore Fabio, impiegato. A loro vanno le condoglianze del Comune di Chiusi. Le esequie saranno celebrate questa mattina, 17 agosto, alle ore 10, dal parroco di Chiusi scalo don Antonio Canestri nella chiesa parrocchiale del paese natale. I familiari non chiedono fiori, ma donazioni a favore della ricerca sulla Sla