“Chiedo scusa alla Città di Castiglion Fiorentino per il dissesto finanziario che ha messo in serie difficoltà un’intera popolazione sia dal punto di vista economico che dell’immagine. Lo faccio anche per tutti coloro i quali non lo hanno fatto e probabilmente non lo faranno mai”.
Così il Sindaco Mario Agnelli ha chiuso il Consiglio Comunale straordinario, tenutosi ieri pomeriggio, per sancire la fine della procedura di dissesto finanziario iniziato nel 2011 e terminato formalmente lo scorso 22 febbraio 2016 tramite un verbale redatto dall’Organo Straordinario di Liquidazione nel quale ha comunicato la chiusura delle attività. Castiglion Fiorentino è stato il primo comune italiano che ha usufruito della procedura guidata della Corte dei Conti che ha indirizzato il comune al dissesto e ha dato il compito all’Osl di facilitare il risanamento. Dopo la ricostruzione da parte del Vice Sindaco Gianni Turchi di questi 5 anni e di come sia arrivati al pareggio di bilancio, nel 2011 il disavanzo ammontava a poco meno di 10 milioni di euro, e dopo i ringraziamenti del Presidente dell’OSL, Francesco Zito, hanno preso la parola il Capo Gruppo dei “Comunisti Lavoratori” e quello dei “Democratici per Castiglioni” oltre a consiglieri e assessori. Quella di ieri non è stata una festa ma è stato lo spartiacque tra il passato e il futuro. Non c’è futuro se non teniamo ben presente il passato. Perché i frutti di quegli errori saranno sempre ben presenti ogni qualvolta sia l’attuale Amministrazione che le successive vorranno realizzare progetti e proposte. Il dissesto finanziario ha prodotto degli effetti che si perpetueranno nella vita dei castiglionesi e rimarranno scolpiti nella pietra, per sempre.
La capacità d’investimento, per questo 2016, è stimata al massimo 500 mila euro mentre prima del dissesto superava il milione emezzo. Come la pianta organica che non potrà mai più ritornare quella del passato. Perdita di posti di lavoro, dunque, come perdita di capacità d’investimento per rendere Castiglion Fiorentino al passo con i tempi. Una zavorra che rallenterà la capacità di sviluppo. “Se dovesse succedere a me io abbandonerei per sempre la vita politica. Noi ci siamo presi la responsabilità di tutelare i castiglionesi costituendoci parte civile. La tutela è necessaria anche per l’immagine di questa città che purtroppo è stata, in questo quinquennio, bistrattata da tutti” conclude il Sindaco Agnelli.