La Mostra Piccoli grandi Musei, Rinascimento in terra d’Arezzo, resa possibile grazie a Ente Cassa di Risparmio di Firenze e che vede coinvolto anche il sistema museale castiglionese, ha attirato l’attenzione di Vittorio Sgarbi, che domenica 24 u.s. è stato ricevuto per un’approfondita visita. Accolto dall’assessore alla cultura del Comune Guido Albucci, da Fabio Salvietti dell’I.C.E.C. e Silvia Tavanti in qualità di guida, Sgarbi ha riservato una grande attenzione sia alle opere conservate nella Pinacoteca, sia alla struttura ed alla storia dell’edifico stesso, che affonda le sue origini nel periodo etrusco; ha potuto ammirare la maestosa croce dipinta della II metà del XIII sec. e la sala delle oreficerie, che ospita il reliquiario di Sant’Orsola e le due Croci Sante sempre del XIII sec.
Nella quadreria del Coro delle Monache, si è fermato davanti all’opera di Giovanni di Paolo, parte di un polittico raffigurante il Matrimonio mistico di Santa Caterina d’Alessandria, dedicando comunque un’attenta osservazione a tutte le opere ivi conservate: la Madonna con bambino di Taddeo Gaddi, il S. Francesco di Margarito d’Arezzo e davanti al quadro di Gian Domenico Ferretti, raffigurante Santa Teresa d’Avila in estasi e Santa Caterina, ha espresso parole di vivo compiacimento, definendo l’opera di ottimo livello. Il momento culminante della visita alla Pinacoteca, è stato di fronte ad una delle due tavole di Bartolomeo della Gatta, San Michele Arcangelo (il “S. Francesco che riceve le stimmate” si trova a Perugia per una mostra): Sgarbi si è avvicinato al dipinto quasi a volerne compenetrare la bellezza, ascoltando la storia di Paolino Visconti e della moglie Lorenza, ed ha affermato che “Bartolomeo non è solo il “pittore devozionale” che la critica d’arte usa definire, ma è un vero e proprio genio artistico del Rinascimento”. La visita è proseguita attraverso le vie del paese fino al Museo della Pieve di San Giuliano e della Collegiata, dove nella particolare atmosfera dell’imbrunire, ha visitato il museo con molto interesse, quasi a voler prolungare il piacere proveniente dall’osservazione di questi capolavori: Agnolo di Lorentino, Ottavio Vannini, Salvi Castellucci, Luca Signorelli e Agostino Melissi, autentici compagni di questa visita. Attigua al museo, Sgarbi ha visitato la Chiesa della Collegiata e si è quasi commosso davanti alla bellezza della pala della “Madonna in trono” di Bartolomeo della Gatta, trascorrendo minuti di assoluto silenzio e osservazione. A conclusione della visita, che lo ha condotto anche alla chiesa di San Francesco, si è complimentato della organizzazione del nostro sistema museale, della pulizia e della linearità dei percorsi proposti, sostenendo che “ben pochi allestimenti possono vantare tali pregi” e soprattutto confermando, nella più assoluta convinzione, di quali e quanti tesori e capolavori siano presenti nella nostra città, “tra l’altro – ha dichiarato – organizzati con sapienza e perizia, evidentemente da menti illuminate”.
Castiglion Fiorentino, lì 25 giugno 2012
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