Brandi e Vignini insieme ai pendolari della Valdichiana

Sabato prossimo 29 gennaio, i Sindaci di Castiglion Fiorentino e Cortona Paolo Brandi e Andrea Vignini incontreranno i pendolari della Valdichiana, che utilizzano il treno per andare al proprio lavoro. I pendolari, infatti, hanno inviato una petizione all’Assessore regionale ai trasporti Luca Ceccobao lamentando i disagi cui sono sottoposti con il nuovo orario e chiedendo di aprire un tavolo istituzionale con i due Sindaci interessati

Brandi e Vignini, appena ricevuta la lettera, hanno deciso di incontrare questi lavoratori sabato mattina alle 11.30 alla stazione di Castiglion Fiorentino, per capire le loro esigenze e farsi portavoce presso la Regione Toscana.

Di seguito, le motivazioni dei pendolari.

“Come pendolari ferroviari della Valdichiana siamo stati penalizzati dall’inserimento del Regionale veloce 3168 in partenza da Chiusi alle 6.36. Non riusciamo a capire perché, per arrivare alle 8.00 a Firenze i pendolari di Terontola, Camucia-Cortona, Foiano, Castiglion Fiorentino e altri Comuni della Valdichiana sono oggi costretti a prendere il treno regionale 11998 e cambiare ad Arezzo per salire sul Regionale veloce 3168 mettendoci lo stesso tempo di percorrenza dell’orario precedente. Con l’adozione di questo nuovo orario trovano vantaggio una cinquantina di pendolari ma ne vengono penalizzati circa 300.
Abbiamo inoltre notato che la maggior parte dei treni regionali e interregionali che, dal 12 dicembre 2010, transitano nella Valdichiana sono stati promossi a Regionali Veloci pur mantenendo la stessa durata di percorrenza. In realtà dei 34 Regionali Veloci solo 2 verso Firenze e 2 al ritorno effettuano un “orario veloce” mentre gli altri hanno mantenuto la stessa durata di percorrenza. la nostra preoccupazione è che la “promozione” di questi convogli si trasformi, in futuro, anche in un aumento del costo dell’abbonamento e del biglietto ferroviario.
Lo sdoppiamento del servizio con i convogli 11998 e 3168 appare come un aumento dei costi di materiale ferroviario e di personale, senza una conseguente diminuzione dei tempi di percorrenza, a cui non troviamo giustificazione, se non – anche in questo caso – ad un eventuale aumento del costo degli abbonamenti e dei biglietti”.